Perche baciarsi sotto il vischio la notte di Capodanno?

La tradizione viene fatta risalire ai Druidi, popolazione che abitava il nord Europa, si narra infatti che quando due nemici si incontravano sotto una pianta di vischio, erano soliti abbandonare le armi e accordarsi per una tregua, l’accordo veniva sancito da un bacio.
Secondo una leggenda Celtica invece la dea dell’amore Freya, aveva due figli Balder buono e Loky cattivo, Loky costrui una freccia con un ramoscello di vischio e uccise il fratello. Freya vedendo l’accaduto comincio a piangere e a disperarsi. Le lacrime della dea si trasformarono in bacche bianche che quando caddero sul cadavere del figlio lo rianimarono e Balder torno in vita. Per la felicità la dea cominciò a baciare tutti quelli che passavano sotto il vischio e i suoi baci portarono felicita’ e fortuna a tutti coloro che li ricevettero .
In seguito anche il Cristianesimo dedico’ una leggenda al Vischio. Si racconta che un vecchio, avido e avaro, sia andato davanti alla grotta dove nacque Gesù e vedendo il piccolo, abbia capito tutto il male che aveva fatto, pentito comincio’ a piangere, le sue lacrime caddero su un cespuglio e si trasformarono in perle splendenti, da allora nacque il vischio come lo conosciamo oggi.
Per Druidi e per i Celti il vischio era una pianta sacra , che si credeva allontanasse malattie e sventure, portando prosperita e fortuna. Tale valore simbolico è giunto fino a noi perciò si comprende facilmente come il vischio sia entrato nelle case e perchè si appenda alle porte la notte di Capodanno e ci si scambi gli auguri per il nuovo anno baciandosi sotto la pianta. (Wilma)

Capodanno

Gli uomini, presso ogni popolazione, cultura e religione, hanno da sempre festeggiato con riti, usanze e tradizioni varie il passaggio dal vecchio al nuovo anno, con il significato simbolico di chiusura di un ciclo e di rinascita. Anticamente veniva associato all’inizio della primavera e del nuovo ciclo vegetale. Successivamente con gli antichi romani e precisamente con Giulio Cesare, creatore del calendario Giuliano (46 a.C.), si cominciò a festeggiare il passaggio dal vecchio al nuovo anno il primo gennaio. Tale tradizione venne poi consolidata e diffusa a tutto il mondo con il calendario gregoriano (1582 d. C.) adottato in tutto il globo. Le tradizioni e gli usi per propiziarsi il nuovo anno sono molteplici, hanno radici ataviche e variano da paese a paese ma tutte hanno in comune l’augurio per l’avvento un nuovo ciclo pieno di fortuna e prosperità. Tra le varie usanze che troviamo un po’ ovunque
– “i botti di capodanno” che hanno lo scopo di spaventare e allontanare le forze del male e gli spiriti maligni.
– Buttare i “cocci” e la roba vecchia che equivale a buttare via dalla propria vita e dalla propria abitazione tutto ciò che è negativo e malvagio
– Mangiare lenticchie, chicchi d’uva, melograne e altri alimenti simbolicamente collegati al denaro favorisce la ricchezza, l’abbondanza e il benessere
– Indossare biancheria intima rossa, come il colore del sangue, apporta energia vitale , allontana le paure ed è auspicio di buona fortuna
– Baciarsi sotto il vischio porta amore e fortuna in senso materiale e spirituale per tutto l’anno.
– Anche la prima persona che incontriamo dopo la mezzanotte può essere indice di un anno pieno di gioia , ma qui vi sono delle sostanziali differenze da luogo a luogo . Ci sono posti dove la fortuna è rappresentata dai bambini che simboleggiano il nuovo anno, altri dai vecchi augurio di longevità, altri ancora da gobbi considerati apportatori di bene.
Numerosissime sono poi gli usi e i costumi in ambito agricolo dove attraverso riti tramandati dai tempi piu antichi si fanno pronostici per le messi e per il raccolto.
Qualunque sia la tradizione e il luogo dove si festeggia per tutti sussiste la speranza e l’attesa per un nuovo anno pieno di positività che chiuda e allontani gli eventi sfavorevoli , le preoccupazioni e le ansie del passato, per portare una realtà serena e soddisfacente dove ogni essere vivente possa essere rispettato , esprimere al meglio  se stesso e le proprie capacità e potenzialità e vivere in pace, in salute, in tranquillità, circondato dall’amore universale. (Wilma)

Luna piena del 27.12 2023 nel segno zodiacale del cancro alle ore italiane 01.34

INTRODUZIONE: NOME E CARATTERISTICHE GENERALI

A questo plenilunio sono stati attribuiti diversi nomi in relazione al periodo dell’anno. Le tribù degli indiani d’America la chiamavano la “Luna Fredda”, la “Luna della neve”, la “Luna del grande inverno”, la “Luna degli alberi spogli”. perché coincide con l’inizio della stagione piu’ fredda dell’anno, la “Luna della lunga notte” perché’ il buio prevale sulla luce. E’ detta anche la “Luna del lupo” nella quale fare i bilanci dell’anno che finisce e i progetti per l’anno che inizia. Ancora: la “Luna della Quercia”, dal momento che per superare i rigori del periodo è necessario essere saldi e avere radici solide. Ancora la “Luna del fuoco della conoscenza” perché invita a guardare dentro di sé e a trovare la vera essenza delle cose, cosi come la in natura, cadute le foglie e con loro l’apparenza, resta visibile solo la reale struttura degli alberi.
Questa luna è nel suo domicilio: il segno zodiacale del cancro.
Favorisce il ricordo del passato, dell’infanzia, evidenzia situazioni irrisolte e ancora pendenti che intristiscono. E’ il momento per lasciarsi alle spalle tutto ciò che ci rattrista, affrontando e risolvendo situazioni e problemi passati per chiudere con ciò che è stato, lasciarlo andare e concentrarsi sugli obiettivi da perseguire nel nuovo anno , in relazione a ciò che si ritiene il bene per se stessi.
La luna piena invita quindi a lasciare fluire, spazzare ciò che è vecchio e che non piace e a creare una nuova realtà, migliore per se stessi, per vivere in modo equilibrato e armonico con se stessi, con gli altri e con l’ambiente circostante
La Luna transitando nel segno zodiacale del cancro, il suo naturale domicilio, dove prevale l’elemento acqua, mette in risalto e potenzia i sentimenti, le emozioni, i sogni, la sensibilità legata agli affetti soprattutto famigliari e della casa, (patria a livello collettivo) intesa come focolare domestico, un luogo di protezione e di sicurezza dove esprimere se stessi.
Vi è la ricerca della serenità per vivere tranquillamente nell’ambito domestico, protetti dall’astro che simboleggia il grembo materno e la figura materna. Un maggiore incentivo a riscoprire i valori della famiglia e degli affetti deriva dal periodo che stiamo vivendo, durante il quale i veri principi dell’esistenza sono stati calpestati e annientati; scacciamo insicurezza e paura esaltando i veri pilastri della vita: la famiglia e gli affetti che proteggono e offrono sicurezza.
Nel contempo la Luna esprime anche le sue caratteristiche di astro lunatico e permaloso rammentando incomprensioni, rancori passati che tornano alla mente, che fanno essere particolarmente nervosi e suscettibili.
E’ giunto il momento di chiudere con il trascorso, l’esistenza è in continua evoluzione, ciò che è passato è finito, non si può fare nulla per cambiarlo, quindi tanto vale fare pulizia e metterci una pietra sopra, onde evitare che possa angustiare il presente impedendo di viverlo pienamente.
Lasciare scorrere, perdonare se stessi: per avere permesso e gli altri: per avere approfittato, senza provare sentimenti negativi, senza angustiarsi; senza disperdere energia; va ricordato che quello che siamo oggi deriva dal percorso che abbiamo fatto per arrivare al punto attuale e l’esperienza acquisita è fondamentale per aiutarci a vivere intensamente il presente.
Poiché’ il segno del cancro influisce sullo stomaco e sulla digestione evitare eccessi di cibo e bevande, alimentarsi in modo naturale ed evitare interventi chirurgici in queste zone. Un breve digiuno o una alimentazione leggera e naturale in occasione del plenilunio aiutano a disintossicare e ripulire il fisico e di conseguenza anche la mente dalle tossine apportando una maggiore lucidità.

INTERPRETAZIONE DEL GRAFICO DEGLI ASPETTI

In particolare quest’anno viene messo in evidenza la necessità di guardare in se stessi e nelle zone piu’ oscure dell’inconscio, quelle dove vengono nascoste le verità scomode o che fanno soffrire. Quello che neghiamo di noi stessi, perché troppo sconvolgente da riconoscere. Quello che ci fa sentire vittime delle circostanze e ci spinge a guardare all’esterno per cercare un salvatore. E’ il momento di cambiare la mente di rompere con gli schemi del passato che ci hanno ingannati, illusi, manipolati, fatti sentire incapaci di essere di essere noi stessi, di apprezzarci, di amarci per quello che siamo, indegni di ogni forma di amore perché inadeguati alle situazioni vissute.
Questo cielo ci offre l’opportunità di chiudere la ferita della mancanza di identità e di amore che si è generata in noi stessi, ma per farlo è necessario avere il coraggio di illuminare le profondità dell’inconscio cosi da dissolvere il velo delle falsità, degli inganni e delle illusioni che abbiamo creato per proteggere il nostro cuore e che ha offuscato la vera visione di se stessi.
E’ possibile che questo comporti un riaffiorare di contrasti, di guerre, di caos nelle relazioni affettive e con gli altri che vengono negate e rifiutate perché generano sofferenza, rabbia, irritazione. Gli influssi planetari richiedono una chiarificazione e una responsabilizzazione che vada oltre la rabbia, la paura e il dolore, sentimenti ed emozioni che rappresentano il velo che impedisce la loro illuminazione.
E’ il momento di vedere, affrontare, perdonare se stessi e gli altri e rilasciare, fare fluire via, per considerare noi stessi sotto una nuova luce e guarire la ferita di identità che ci portiamo dietro da tempo
Solo guardando in noi stessi possiamo guarire, rivalutarci, credere in noi stessi e nelle nostre capacità e sentirci degni di amarci e di essere amati, finalmente liberi da dipendenze, paure e vivere la vita in modo autonomo e indipendente.
Cambiare la mente vuol dire vedere in modo diverso e dirigere l’azione per rinascere e costruire una immagine di noi stessi e della realtà migliore, piu’ evoluta, piu’ indirizzata alla crescita spirituale individuale e collettiva per creare un mondo migliore.
Il vecchio mondo sta crollando e cerca in tutti i modi di impedire il risveglio delle coscienze per continuare la sua oppressione, con la schiavitù della paura, dell’odio, della rabbia, che falsificano i rapporti con se stessi e con gli altri attraverso l’illusione di false abitudini e comportamenti che ingannevolmente donano sicurezza e protezione, ma che in realtà distruggono individui e popoli.
La comodità di rimanere addormentati, crogiolandosi nell’immaginario, legato a convenzioni e a credenze del passato, obbliga le forze universali a scatenare forti scossoni per scuotere chi ancora nega l’evidenza.
Per ottenere un mondo migliore è necessario purificarsi, aprire la mente, cambiare visione, rinascere attraverso la riscoperta di nuovi valori, modi di relazionarsi, per agire per costruire in un’ottica più elevata e spirituale, nella quale il raggiungimento dell’amore e del bene individuale comporti una diffusione e condivisione a livello collettivo per il miglioramento di tutta l’umanità.
Infine poiché questo Plenilunio rappresenta la chiusura di un ciclo e la rinascita di uno nuovo è consigliabile fare il bilancio di quello che è passato, cogliendo la positività e gli insegnamenti ricevuti con le esperienze fatte e lasciando fluire tutto il resto, per cominciare ad intraprendere un nuovo cammino piu’ leggeri e agili. A tale scopo sarebbe bene cominciare a organizzare e progettare gli intenti che si vogliono intraprendere e realizzare affinché l’Universo ne prenda atto e ci aiuti nella realizzazione
Il volere ha poco valore per l’universo, perché esso intervenga nella realizzazione occorre l’impegno ad agire, il credere in se stessi, nelle proprie capacità e affinché si attui la concretizzazione è opportuno visualizzare i propri desideri unitamente ai sentimenti di entusiasmo e di riconoscenza per quanto ottenuto, come se già fosse realtà
Approfittiamo della grande energia di questa luna piena per seminare le nostre aspettative e per creare i presupposti per la loro realizzazione
IN SINTESI
Guardare in se, illuminare i punti oscuri, superare le ombre che ci portiamo dietro da tempo. Cambiare, mettere punti fermi e agire
LE PARTI DEL CORPO MAGGIORMENTE INFLUENZATE DA QUESTA LUNA PIENA : stomaco, basso ventre, pleura, tutto quello che si fa per migliorarle ha un duplice effetto. Sono sconsigliate tutte le operazioni soprattutto quelle che riguardano i suddetti organi
LE PIANTE DI RIFERIMENTO DI QUESTO PLENILUNIO: malva,
agrifoglio, edera, abete, salice, limone, vite, vischio
CRISTALLI PORTAFORTUNA DI QUESTO PLENILUNIO: perla, zaffiro,
serpentina, occhio di gatto, crisolito,
IL METALLO: Argento
I COLORI:Verde, bianco
IL NUMERO: 2, 7
IL GIORNO: lunedi

ANALISI NUMEROLOGICA
27 12 2023 = 2+7+1+2+2+0+2+3= 19/10/1
2+7=9 è il momento di chiudere un ciclo facendo il bilancio di quello che si è fatto e di decidere cosa portare con se e cosa lasciare. E’ sacro a Marte , la forza e il coraggio per agire
1+2=3 rappresenta il collegamento tra corpo- mente – spirito . E’ sacro a Giove il pianeta della fortuna e dell’abbondanza
Il 10/1 l’inizio di un nuovo percorso l’1 è sacro al Sole l’energia vitale che anima tutto
Nei tarocchi l’1 è il mago che ha tutte le potenzialità per fare qualsiasi cosa, il 3 è l’imperatrice, la fecondità il creare, il 9 è l’eremita il fermarsi a meditare per trovare se stessi, il 19 il sole l’energia positiva, la forza e il coraggio per la realizzazione
Comunque si vuole interpretare la numerologia della data ci dice che si chiude un ciclo e se ne apre un altro , quindi è il momento di fare i bilanci, chiarezza e lasciare ciò che non serve. Trovare se stessi e progettare e organizzare i propri obiettivi e intraprendere con coraggio e impegno un nuovo percorso di crescita, più evoluto nel quale si aprono tutte le possibilità e opportunità. A noi cogliere quelle che ci servono per migliorare e creare una realtà più soddisfacente (Wilma)

Riflessioni sul Natale:

festa cristiana con radici in tempi remoti, quando gli uomini, costretti a rimanere chiusi nelle loro dimore, a causa delle lunghe notti gelide, riscoprivano se stessi e con il Solstizio d’inverno si riunivano per celebrare la fine delle tenebre e la rinascita della luce.
Era un momento di comunione, di ringraziamento, di entusiasmo per la fine dell’oscurità, si accendevano i fuochi simbolo della luce e del calore che iniziava a tornare sulla Terra. Gli individui si sentivano accomunati nel lasciare alle spalle il buio e nel condividere la gioia e la speranza in un nuovo periodo pieno di potenzialità e opportunità. L’essenza della vita si risvegliava in ogni cuore e lo faceva palpitare di amore e di gratitudine, sentimenti sinceri che venivano scambiati nella semplicità di un gesto, di un umile dono per ricordare un evento importante nella vita delle comunità.
Il tempo e l’evoluzione hanno trasformato e deformato lo spirito che muoveva i rituali dei nostri avi. Il consumismo, l’apparenza, la falsità, la superficialità, hanno fatto dimenticare la vera essenza della festa che è diventata un tradizionale sfoggio di abbondanza, di tavole imbandite, dove spesso l’ipocrisia e la falsità rasserena i volti di chi a malapena si sopporta per il resto dell’anno. I doni scambiati diventano un surrogato di un affetto che nulla ha a che vedere con il cuore e con l’amore e come tali in poco tempo vengono accantonati in un angolo della casa. Il ritorno della luce solare è dimenticato dall’effimero splendore di luminarie e giochi luminosi che destano una momentanea ammirazione e stupore, ma che allontanano dai veri valori e principi della vita.
La visione della festa del Natale viene così distorta dai bisogni umani, al passo con i tempi, di colmare stress, squilibri e frustrazioni, accumulati per una esistenza dominata dalla mancanza di essere se stessi, di esprimere se stessi e le proprie capacità, tutti presi da una spasmodica corsa verso la conquista del denaro, del successo e del potere, che annienta, nel suo avanzare, ogni forma di amore e di solidarietà che un tempo accomunava le comunità.
Poveri, diseredati e tutti coloro che rifiutano modelli di consumismo e apparenza imposti dalla società, vengono emarginati e abbandonati alla loro solitudine, che spesso si trasforma in disperazione, in un mondo dove valori come la solidarietà, l’umiltà e l’amore che incarnano il vero spirito della festa, sono stati messi al bando.

Forse sarebbe il momento opportuno perche l’umanità riscoprisse se stessa, il palpitare del proprio cuore, e sintonizzandosi sui battiti rallentasse il passo e cambiasse il modo di considerare la vita e gli eventi che ne scandiscono i periodi .e i cicli vitali (Wilma)

ALBERO DI NATALE origini storico –simboliche, energia, vibrazioni e loro interazioni

Fin dall’antichità l’albero è stato presso tutti i popoli il simbolo della vita e la sua venerazione si trova in moltissime culture e religioni.
E’ stato dedicato a divinità ed entrato fin dalla notte dei tempi in riti, invocazioni e preghiere.
In ogni parte del mondo l’albero era consacrato a divinità: presso le popolazioni nordiche, in particolare i Celti e i Germani, presso i Cinesi, gli Indiani, gli Atzechi e i Maya, gli antichi Greci e Romani, la stessa Bibbia ne celebra il valore simbolico.
L’albero, simbolo della vita eterna e della luce che supera le tenebre, veniva da alcuni popoli decorato con prodotti locali per indicare l’abbondanza, oppure si addobbava con luci, candele, piccoli falò che simboleggiavano lo spirito o l’anima dell’uomo o dei defunti che continuano a vivere anche nell’oscurita della morte, oppure ancora veniva bruciato durante il solstizio d’inverno per rappresentare la luce che si diffonde e illumina le tenebre nonostante l’oscurità. (Tradizione questa ripresa dai falò che spesso si fanno nelle piazze per Natale, per l’ultimo dell’anno o per l’Epifania). La Festa cristiana del Natale si sovrappone alle celebrazioni pagane per il solstizio d’inverno, quando le giornate cominciano ad allungarsi e il Sole rinasce e in particolare coincide con i festeggiamenti fatti nell’antica Roma. Anche l’albero si inserisce in questo contesto come il simbolo della vita. Varie sono state le specie di albero usato, con il prevalere alla fine dei sempreverdi e soprattutto dell’abete, perchè non perdendo il manto verde durante l’inverno, sono i più rappresentativi dell’eternità della vita.
Il Cristianesimo ha simbolicamente accomunato l’albero con la figura di Gesu’: la luce nelle tenebre del male, la rinascita dell’uomo, la vita eterna.
L’albero è ricorrente nella vita del Cristo: infatti le piante germogliarono e fiorirono alla nascita del Messia, rami di palme e di olivi servirono per osannarlo nella sua entrata in Gerusalemme, i sempreverdi lo nascosero alla vista dei suoi nemici, fu tradito in un oliveto , la stessa croce era fatta di legno di albero.
Dapprima, nella cristianità l’albero di Natale si diffuse nel nord Europa, presso le popolazioni germaniche, tanto da essere considerato un segno del protestantesimo, In seguito poi si allargò a tutta l’Europa. La prima ad addobbare ufficialmente un albero per Natale in Italia, al Quirinale, fu la regina Margherita nella seconda metà dell’Ottocento.
A Giovanni Paolo II invece spetta l’introduzione della tradizione dell’albero di Natale decorato nella città del Vaticano e nella piazza di S. Pietro a Roma
L’uso cristiano dell’albero di Natale, come lo intendiamo oggi, deriva dalla tradizione mediovale dei “Misteri” Nei quali nelle piazze antistanti le chiese veniva fatta una rappresentazione dove Adamo ed Eva (simbolo dell’umanità) nel paradiso terrestre, davanti all’albero dell’Eden, cadevano in tentazione per poi trovarsi, con la nascita di Gesù, perdonati e salvati. L’albero in questa rappresentazione indicava il peccato e veniva adornato di ostie simbolo del perdono e della salvezza. In seguito si aggiunse carta colorata, argentata e dorata per ricordare i doni dei Magi al Bambinello, il tutto venne completato in seguito con palle di vetro colorato e candele per esaltare la luce e il significato simbolico della luce di Cristo per superare le tenebre del peccato. (Wilma)

PRESEPE tradizione e simbologia

Il termine presepe deriva dal latino praesaepe , dove prae vuol dire innanzi e saepes recinto, per indicare la mangiatoia, un luogo posto davanti al recinto, oppure potrebbe derivare dal verbo praesepire che significa recingere.
Secondo la tradizione l’origine del presepe in Italia si fa risalire a S. Francesco che, nel 1223, a Greccio realizzò la prima rappresentazione vivente della natività. Un altro presepe tradizionale italiano famoso è quello Napoletano che si sviluppò a Napoli tra la fine del 600 e il 700. Nella città partenopea, crogiolo di culture la natività si fonda con le culture mediterranee e con i vari culti ad esse collegate riguardanti il 25 dicembre. Sempre nel ‘700 si affiancano a quello napoletano anche il presepe genovese e quello bolognese,
Il presepe va interpretato come un simbolo rappresentativo della società e dell’individuo, infatti sia le persone che il sociale si rispecchia nelle figure e nell’ambientazione. Ad una lettura psicologica il presepe attraverso lo studio sulle scelte di ambientazione e dei personaggi racconta chi siamo e come è articolata la coscienza collettiva e individuale.
Ogni personaggio nel presepe ha un valore simbolico, la Madonna con il manto azzurro simboleggia il cielo mentre S. Giuseppe, più dimesso, l’umiltà. Il Bue e l’asinello a rappresentano gli ebrei e i pagani. I tre Magi i continenti allora conosciuti Europa, Asia , Africa (Wilma)

VISCHIO (Viscum Album)

E’ una pianta caratteristica dell’Europa centrale, oggi diffuso anche in America, sempreverde epifita, emiparassita in quanto, non essendo in grado di sintetizzare l’azoto per la sintesi clorofilliana, lo sottrae ai numerosi alberi sui quali vive.
Troviamo il vischio, visibile soprattutto in inverno per la cadute delle foglie, su pioppi, tigli, querce, noci, olmi, meli e pini. Solitamente non danneggia la pianta ospitante salvo un sovraffollamento.
La pianta ha la forma di un grosso cespuglio rotondo con rami sempreverdi. Le foglie hanno forma allungata e sono coriacee larghe circa 2 cm poste a due a due lungo il ramo, i fiori sono gialli e le bacche costituiscono i frutti , hanno forma sferica colore bianco giallastro sono traslucide e hanno internamente una gelatina collosa.
contiene i seguenti principi:
– Acetilcolina
– Colina
– Polipeptidi
– Lectine
– Alcaloidi
– Flavonoidi
– Acidi organici
– Acidi grassi saturi
– Vitamina C
In fitoterapia e in medicina viene usata la pianta intera e i rametti fogliati, non vengono utilizzate le bacche.
Tali componenti svolgono un’azione con molti benefici per la salute, conosciuta fin dall’antichità, i druidi, sacerdoti dei Celti, usavano il vischio per ottenere pozioni che usavano contro qualsiasi malattia.
Tra gli utilizzi della pianta in fitoterapia e medicina:
– quella immunoterapica contro il cancro, dove il vischio viene utilizzato dalla moderna medicina fin dall’inizio del secolo scorso,in supporto delle cure classiche e per stimolare le difese dell’organismo, infatti si sono riscontrate nella pianta proteine capaci di inibire la proliferazione delle cellule tumorali, in particolare nei tumori polmonare, del pancreas, del colon-retto, mammario e cervicale
– La pianta è in grado di regolare il sistema circolatorio, di migliorare l’irrorazione sanguigna di cervello e cuore, a questo proposito è utile contro l’ipertensione regolando la pressione sanguigna,
– è diuretico e favorisce l’eliminazione dell’urea,
– contrasta l’arteriosclerosi limitando le formazioni delle placche aterosclerotiche all’interno dei vasi sanguigni,
– utile nella prevenzione di embolie e trombosi cerebrali,
– È emostatico e indicato nelle metroraggie e nelle mestruazioni abbondanti
– lenisce i problemi gastrointestinali, in particolare essendo ricco di tannini contrasta la diarrea,
– migliora le patologie dell’apparato respiratorio soprattutto in presenza di tosse e asma ,
– riduce lo stress essendo sedativo del sistema nervoso e riducendo le palpitazioni cardiache.
– Come antiinfiammatorio lenisce i dolori reumatici.

Le CONTROINDICAZIONI sono dovute principalmente al fatto che la pianta è tossica poichè contiene viscumina, una sostanza capace di provocare l’agglutinazione dei globuli rossi,per questo motivo il vischio è segnalato ai centri antiveleni, tutta la pianta è velenosa, ma in particolare le bacche la cui ingestione puo’ provocare: vomito, diarrea, sete elevata, dilatazione pupillare e altre reazioni allergiche, che nei casi più gravi provocano: shock cardiovascolare con diminuzione dei battiti cardiaci fino al collasso, si possono verificare anche allucinazioni , convulsioni e disturbi mentali, si devono, quindi, evitare gli eccessi nell’assunzione e la pianta che va somministrata sotto controllo medico o di un esperto in proposito, tenuto conto anche che si può verificare una ipersensibilità alla pianta e che ci possono essere delle interazioni farmacologiche da tenere sotto controllo, in particolare in presenza di farmaci anticoagulanti, immunosoppressori e antidepressivi. Le bacche lucide e gelatinose attraggono facilmente i bambini che vedendole ne sono attirati e potrebbero ingerirle. Nel caso ciò si verifichi è consigliabile rivolgersi immediatamente a un centro antiveleni.
– Nb le informazioni sono di carattere generale, non hanno scopo curativo, la pianta è tossica, se ne sconsiglia l’uso “fai da te” , per problemi di salute rivolgersi a un medico o a un esperto. (Wilma)
.
TRADIZIONI, USI E COSTUMI RELATIVI AL VISCHIO
Molte sono le leggende sul vischio, secondo una leggenda trentina il vischio sarebbe nato dalle lacrime di un commerciante egoista e avido, che passeggiando insonne per la strada, la notte di Natale, sentì, provenienti dalle case, le voci delle persone che raccontavano le loro vicende e così apprese che molte famiglie non avevano neppure il necessario per sfamare i figli. Commosso e pentito per non aver capito la sofferenza che lo circondava cominciò a piangere e le sue lacrime caddero su un cespuglio splendenti come perle e li rimasero per sempre.
Ma innumerevoli sono le tradizioni e le narrazioni che riguardano la pianta soprattutto tra le popolazioni nordiche. Presso i Celti era chiamato oloaiacet, associato alla quercia, anche’essa pianta sacra e dono degli dei e aveva il potere di tenere lontane le disgrazie e le malattie. Veniva raccolto un giorno particolare di mezza estate, con determinati influssi lunari, a mezzanotte e con un falcetto d’oro evitando che la pianta tagliata toccasse il terreno per rimanere efficace positivamente.
Nei paesi scandinavi veniva donato nel periodo natalizio perchè di buon augurio ed era usanza ben augurante baciarsi sotto la pianta il primo dell’anno.
A dimostrazione della lunga conoscenza del vischio nell’antichità vi è la citazione di Virgilio nell’Eneide dove la Sibilla ordina a Enea di cercare e donare agli dei un ramo d’oro per placare le divinità infernali.
Le bacche del vischio, per la consistenza appiccicaticcia, venivano usate come colla da spalmare sui rami degli alberi per l’uccellagione. Da qua derivano i modi di dire nel linguaggio corrente di “vischioso” per indicare una persona appiccicosa e noiosa e “rimanere invischiati in situazioni” riferendosi a situazioni problematiche e non gradite.

A livello magico-energetico
La pianta è sacra al Sole, è dedicata ad Apollo, Venere e Odino.
Il vischio era considerato nell’antichità una pianta sacra che aveva vibrazioni energetiche che donavano: salute, amore, fortuna, fertilità e protezione contro la negatività, le malattie, il male e gli spiriti maligni, tanto che veniva usata anche nei riti di esorcismo. Come amuleto era utilizzata per guarire le ferite, per aumentare la fertilità, per ottenere longevità e immortalità. Un rametto messo nella camera da letto, vicino al dormiente o sotto il cuscino, favorisce sonni sereni. Rende eterno l’amore quando gli innamorati si baciano sotto la pianta. (Wilma)

Nb le informazioni sono di carattere generale, non hanno scopo curativo, la pianta è tossica, se ne sconsiglia l’uso “fai da te” , per problemi di salute rivolgersi a un medico o a un esperto.

SOLSTIZIO D’INVERNO

Solstizio deriva da un termine latino composto da sol e sistere e significa “il fermarsi del sole”.
E’ il momento nel quale il sole raggiunge il punto massimo dell’eclittica , Il solstizio di dicembre segna l’inizio dell’inverno nell’emisfero nord, mentre nell’emisfero sud l’inizio dell’estate.
Nell’emisfero boreale segna il passaggio dalle tenebre alla luce, infatti da questo giorno le giornate si allungano, maggiore è la distanza dal nord e piu’ lunga è l’illuminazione. Per esempio, a Palermo il sole si alza alle 07,17 e tramonta alle 16,48, mentre a Bolzano si alza alle 07,53 e tramonta alle 16,28, come si vede c’è quasi un’ora di piu’ di luce a Palermo rispetto a Bolzano, città piu’ a nord di Palermo.
Questa data segna anche l’inizio del risveglio della natura e simbolicamente il risveglio interiore dell’uomo.
Fin dall’antichità, già in epoca preistorica gli uomini hanno attribuito al solstizio d’inverno un valore simbolico e hanno celebrato riti e feste per questa ricorrenza : ne sono un esempio le costruzioni di Stonehenge in Gran Bretagna, le incisioni rupestri in Val Canonica.
Per i popoli pagani era il “Sol invictus “;”i Saturnalia” nell’antica Roma (dal 17 al 23); il Natale per il cristianesimo, residui del quale resistono ancora oggi; Yule per i Celti e nel neopaganesimo.
I varchi tra le due dimensioni che sono legati ai due solstizi presso i pagani erano sorvegliati da Giano Bifronte, con l’avvento del cristianesimo la divinità pagana è stata sotituita da due Giovanni: Giovanni Battista quello del solstizio estivo e Giovanni Evangelista quello invernale.
La pianta che simbolicamente rappresenta il solstizio invernale è il vischio (Wilma)

13 dicembre Santa Lucia

Il 13 dicembre del 304 d. C. Lucia, una nobile siracusana, subiva il martirio sotto l’impero di Diocleziano, per non aver voluto rinunciare alla sua fede cristiana. E in tale giorno viene festeggiata la Santa.
Tradizione, storia, leggenda, rituali, si mescolano in questa festa.

Secondo una leggenda italiana, nella città di Verona, nel XIII, secolo vi fu una epidemia che colpiva i bambini con male agli occhi. I genitori pregarono la Santa di far cessare la malattia e promisero di andare in pellegrinaggio a piedi scalzi con i loro figli, nonostante il freddo e la neve, alla chiesa dedicata alla Santa siracusana.
I bimbi si rifiutarono, per il freddo, di andare e i genitori, per convincerli, promisero che al ritorno a casa la Santa avrebbe fatto trovare loro dei doni. L’epidemia cessò e da allora si originò la tradizione dei regali la notte di Santa Lucia e la benedizione agli occhi il 13 dicembre.
Nei paesi nordici e in alcune città italiane i bambini scrivono una letterina alla Santa, e lei sul suo asinello, la notte tra il 12 e il 13 dicembre, porta dolci, caramelle e regali ai bimbi. Spesso i piccoli prima di andare a dormire, la sera del 12 dicembre, lasciano una piatto di farina o di fieno, una tazza di caffe e un po’ di pane o biscotti per ringraziare la Santa e il suo asinello.
Si dice che la Santa non voglia essere vista e, se trova qualche bimbo sveglio per vederla, ella gli lancia una manciata di cenere negli occhi .
Santa Lucia è la protettrice degli occhi e a lei vengono rivolte le preghiere per le malattie oculari, questa devozione deriva dal fatto che il suo nome deriva dal latino “Lux” che vuol dire luce.
Un detto popolare recita”Santa Lucia la notte piu’ lunga che ci sia”, per indicare la lunghezza del buio in tale periodo, dal momento che la data della festa e molto vicina al sostizio d’inverno. (Wilma)

Luna nuova nel segno zodiacale del Sagittario 13.12.2023 h italiane 0,33

Caratteristiche generali
-INTERPRETAZIONE DEL GRAFICO e DEGLI ASPETTI

La luna nuova avviene nel segno zodiacale del Sagittario. Come tutte i novilunii è il momento di progettare e organizzare. Il Sagittario è un segno di fuoco che scaglia la sua freccia verso l’alto e mira ad obiettivi elevati e spirituali, è il segno che vuole spingersi oltre e per farlo elabora una sua filosofia che gli permetta di raggiungere con determinazione la sua meta, avvalendosi di viaggi, di conoscenze di movimento, di crescita interiore.
Gli aspetti di questo anno gli conferiscono una particolarità unica, simbolicamente legata alla vista e alla visione, intesa sia in senso fisico che in senso spichico-spirituale; infatti unisce la luna nuova alla Festa di Santa Lucia, protettrice della vista, e alla congiunzione di Mercurio con la nebulosa M22- Faces, che si trova sul volto dell’Arcere nell’atto di scagliare la freccia. In questo aspetto si coglie un duplice simbolismo: quello di offuscare la visione, infatti Mercurio viene annebbiato, oppure quello di acutizzare la vista, fungendo da lente per prendere la mira per lanciare la freccia.
I collegamenti si spingono ancora oltre perché proprio il 13 dicembre Mercurio diventa retrogrado e invita a rallentare, evitare di fare scelte impulsive, per riflettere concentrandosi su se stessi prima di prendere qualsiasi decisione, nel contempo M22-Faces è interpretata come una lente di messa a fuoco che permette di andare oltre, compensare e superare i limiti fisici, focalizzandosi su se stessi, sul desiderio inarrestabile di vedere più lontano, comprendere più in profondità ed essere determinati a colpire l’obiettivo
Nel contesto individuale e sociale odierno queste influenze giocano un ruolo decisivo nell’affrontare la realtà, anche perché’ nel quadro astrale subentrano diversi influssi planetari che contribuiscono a complicare le situazioni..
La realtà vissuta è molto diversa da quella che le persone si aspettavano e immaginavano che si realizzasse e, soprattutto, è brutta e inaccettabile per molti versi, ragione per cui molti la negano e si rifiutano di vedere la verità, scomoda e contraria alle proprie convinzioni-aspettative. Questo genera una molteplicità di sentimenti, sensazioni che vanno dalla confusione, alla delusione, all’irritazione e alla rabbia, generando stati d’animo contrastati che disorientano e offuscano occhi, mente e cuore. Viene a mancare la fiducia in sé stessi e negli altri.
In se stessi per aver creduto in altri che hanno ingannato e tradito.
Forte è la delusione per aver dato retta a chi ne ha approfittato e ha tradito, a cui consegue da un lato uno stato di sfiducia e di rinuncia a tutto anche a protestare, dal momento che non si viene ascoltati e dall’altra, invece, irritazione, rabbia, senso di rivalsa, ribellione, muovono gli animi e spingono a un azione impulsiva, sconsiderata violenta.
Le apparenze, il quotidiano diventano sempre più difficili da accettare e da vivere.
Si cercano sicurezze all’esterno e nel passato, ma la confusione aumenta perché ci si accorge sempre più che quelli che si credevano punti fermi mancavano ed erano solo apparenti.
Gli squilibri si diffondono ovunque e la crisi interessa ogni ambito del vivere soprattutto il lavoro, la salute, il denaro, minati dalle emozioni negative che albergano negli individui Si è alla ricerca dell’impossibile dell’inaccettabile si vuole, sulla freccia del Sagittario spingersi oltre, verso il superamento della realtà esteriore, verso una spiritualità che permetta di esprimere se stessi e le proprie capacità. Si pensa di essere a un punto fermo oltre il quale è impossibile procedere, ma questa è solo l’apparenza se si vuole avanzare bisogna entrare in se stessi e superare la visione del passato, l’apparenza e riacquisire la fiducia in se stessi.
E’ necessario aprire gli occhi su verità scomode, in contrasto con i propri valori e le proprie aspettative, ma questo significa negare se stessi, ammettere gli errori e cambiare, cosa molto difficile da fare.
Ne consegue frustrazione, instabilità emotiva e psichica che creano vulnerabilità emotiva e debolezza, che contribuisce a deprimere e a immobilizzarsi in una situazione sempre più complicata, soprattutto quando le emozioni riguardano gli affetti della casa, della famiglia, della patria.
Occorre tenere a bada l’emotività, tutte le risposte che vogliamo le troviamo in noi stessi. Saturno dai Pesci impone di rispondere ai problemi guardando dentro se stessi e al proprio istinto, facendo ordine e chiarezza. E’ necessario un forte rigore per mettere ordine alla propria vita. Bisogna responsabilizzarsi per riuscire a vedere e ad affrontare la realtà.
Doppia figura di Nettuno da un lato quella che fa scaturire false immagini ed emozioni, offusca, inganna la mente e il cuore, dall’altro, invece, porta all’elevazione, alla spiritualità, dà creatività, porta idee geniali e originali che se sviluppate nel sociale aiutano a costruire un mondo migliore, anche se molti sono gli ostacoli da superare. Pure l’aspetto di sestile tra Venere e Mercurio favorisce l’arte, la creatività, la bellezza per le creazioni artistiche e grafiche e aiuta a rispolverare attività al proposito accantonate nel passato.
La retrograzione di Mercurio consiglia di evitare le decisioni fino a quando non sarà tornato diretto, onde evitare di dover ritornare su ciò che è stato fatto. E’ possibile vi siano rallentamenti, impedimenti, blocchi nelle relazioni, nella comunicazione, nei settori dei trasporti, del commercio, dell’elettricità e dell’elettronica. La presenza della nebulosa M22 e le sue interazioni con la Luna, il Sole e Mercurio secondo l’astrologia medioevale venivano di solito collegate a turbolenze atmosferiche, ad avvenimenti violenti, a incidenti e situazioni pericolose.
La ferita di Chirone da superare è l’invisibilità: non essere riconosciuti per le proprie capacità, per cui è necessario andare oltre le barriere esteriori, immergersi nel profondo per scoprire se stessi e i propri talenti. E’ necessario lavorare sulla propria autostima e ribellarsi a tutti coloro che la mettono in discussione compresa l’autorità.
A livello emotivo da superare è il senso di rifiuto che emerge quando si manca di conformarsi ad apparenze e modelli imposti, che rende vulnerabili e dipendenti.
E’ estremamente vitale, lavorare su se stessi e la propria interiorità, per imparare a controllare l’energia e, soprattutto, la rabbia, trasformandola in perdono, amore per se stessi e per gli altri in modo da far emergere la creatività e l’azione volta alla crescita e all’evoluzione, che si originano solo responsabilizzando se stessi e prendendo la vita nelle proprie mani e divenendone gli artefici.
                                                         IN SINTESI
La luna nuova in Sagittario progetta e organizza per spingersi oltre per raggiungere l’impossibile, l’inaccessibile. Per fare questo è necessario guardare dentro se stessi evitando di guardare fuori di se, bisogna lasciare andare le apparenze, i condizionamenti, e aprirsi alla verità anche se puo’ apparire scomoda perche’ è in contraddizione con i valori, le convinzioni e le aspettative. Durante questo novilunio è possibile aver la visione offuscata e confusa quindi è necessario fermarsi e scoprire e accettare la verità anche se in contrasto con quello che ci si aspettava o si credeva che fosse

LE PARTI DEL CORPO MAGGIORMENTE INFLUENZATE DA QUESTA LUNA NUOVA SONO:
-La coscia, le vertebre lombari, i muscoli lombari, il fegato. Tutto quello che si fa per il benessere di queste zone ha un vantaggio maggiore che in altri periodi, come tutto quello che crea malessere, nuoce maggiormente. Sono sconsigliati gli interventi chirurgici in generale e in particolare in queste zone

LE PIANTE DI RIFERIMENTO DI QUESTO NOVILUNIO SONO:
Chiodi di garofano, acero, fico, salvia, tiglio, anice, hippocastano,olmaria
CRISTALLI PORTAFORTUNA DI QUESTO NOVILUNIO SONO:
Turchese, granato, corniola, sugilite,
IL METALLO: stagno
I COLORI: turchese, viola, granato, zaffiro, tormalina blu
I NUMERI: 3
GIORNO: giovedi
ANALISI NUMEROLOGICA
13.12.2023 = 1+3+1+2+2+0+2+3 = 14/5
Il 5 è il numero che vuole la libertà, indipendenza, è insofferente alle costrizioni, ha un temperamento avventuroso, impulsivo, dinamico, attivo, entusiasta, ha sete di conoscenza, si adatta alle situazioni ed è disponibile a cambiare al bisogno. E’ il numero del Karma, il numero sacro a Mercurio e al segno zodiacale del Sagittario. Simbolicamente corrisponde al Cercatore, alla stella a 5 punte, all’Uomo Vitruviano, attraverso le esperienze dei 5 sensi, impara, si evolve e si responsabilizza. Unisce la Terra al Cielo
Nei tarocchi il 5 corrisponde al Papa che impersona la spiritualità, la conoscenza, l’onestà e il senso del dovere. E’ una guida spirituale per elevarsi
Il 14 nei tarocchi corrisponde alla temperanza, la carta che porta la quiete e l’armonia dopo la tempesta. E’ necessario passare attraverso la purificazione per riconciliare le energie opposte e guarire dalle sofferenze, insegna ad agire con moderazione e a usare la dolcezza al posto della forza
Il 13 corrisponde nei tarocchi alla carta della morte che presuppone un cambiamento dopo aver lasciato andare via tutto il superfluo e l’inutile per ripartire da zero
Un giorno che progetta un cambiamento per acquisire una maggiore libertà e indipendenza, frutto di una purificazione e di una elevazione spirituale che deriva dalla conoscenza e dall’utilizzo delle alte vibrazioni che elevano fino all’armonia e lasciano ai livelli inferiori la materialità, la forza bruta e la sofferenza. (Wilma)

8 dicembre festa dell’Immacolata Concezione

La festa religiosa è nata l’8 dicembre del 1854 quando papa Pio IX con la bolla “Ineffabilis Deus” affermava l’Immacolata Concezione di Maria.
Un dogma religioso per i credenti secondo il quale la Vergine Maria venne concepita e nacque senza il peccato originale in quanto era destinata a diventare la mamma di Gesù Cristo il figlio di Dio. Secondo il Cristianesimo, tutti gli uomini nascono con il peccato originale, derivato dalla colpa di Adamo ed Eva, che disobbedirono a Dio nel Paradiso terrestre. Solo con il battesimo si pulisce l’anima dal peccato originale.
Con l’8 di dicembre inizia ufficialmente il periodo di preparazione al Natale. Tradizionalmente in questo giorno si fa il presepe, l’albero di Natale e si decora la casa con addobbi natalizi, si visitano i mercatini di Natale tra i più famosi quello di Trento, di Bolzano, di Praga, di Vienna e di Strasburgo.
Si acquistano o si preparano le specialità natalizie tra cui il torrone, il panettone e il pandoro.
Soprattutto nell’Italia Meridionale si accendono falò che oltre ad avere lo scopo di riunire tutta la popolazione intorno al fuoco, simbolicamente hanno il significato di purificare per poi rigenerare la terra e renderla nuovamente fertile. Per tradizione in alcune case, la sera prima della festa si lascia volutamente la tavola apparecchiata per permettere alla Vergine Maria di ristorarsi nella fredda notte. (Wilma)

AGRIFOGLIO . ILEX AQUIFOLIUM detto anche Alloro Spinoso e Pungitopo maggiore

Il nome deriva da “acrifolium” un termine latino composto da “acer” che vuol dire acuminato e “folium” che significa foglia con riferimento alle foglie pungenti della pianta
Il nome di Pungitopo maggiore deriva dal fatto che, anticamente, per conservare i cibi e preservarli dai topi, gli alimenti si avvolgevano con le foglie spinose di agrifoglio, le cui spine si credeva che impedissero ai topi di mangiarli.
E’ un arbusto sempreverde, a forma di piramide che cresce nei boschi di latifoglie tipici delle regioni a clima oceanico , puo’ raggiungere i 10 metri di altezza e anche di piu’. In Italia si trova sulle montagne di media altitudine soprattutto nelle zone centrali, meridionali e nelle isole.
Ha la corteccia liscia e grigiastra le foglie verdi scuro e lucenti. Ogni pianta ha diverse foglie dalla caratteristica forma ovale, quelle alla base hanno spine lunghe e acuminate, a mano a mano che si sale verso la cima le spine diminuiscono, fino a sparire del tutto. Sembra che questa conformazione fogliare dipenda da una autodifesa che la pianta attua nei confronti degli animali.
Ha fiori bianco-rosati a grappolo. I frutti sono costituiti dalle bacche polpose, rosso vivo, una vera ghiottoneria per gli uccelli, ma velenose per l’uomo per la presenza di glucosidi tossici che possono causare gravi intossicazioni con danni all’apparato gastro-intestinale, ai reni, al cuore e al sistema nervoso. Ingerire una ventina di bacche puo’ causare anche la morte.
Le foglie hanno proprieta’ diuretiche, lassative, febbrifughe, tuttavia per i motivi suddetti ne viene sconsigliato l’uso.
I fiori dell’agrifoglio sono la base di uno dei fiori di Bach, quello con il nome Holly, rimedio per coloro che provano sentimenti di odio, gelosia, invidia, desiderio di vendetta che possono anche sfociare in profonda collera.
ENERGETICAMENTE è una pianta sacra a Marte, le spine acuminate sono il simbolo dell’aggressività del dio che viene usata per proteggere da ogni forma di minaccia, di negatività e di malvagità.
La pianta era ritenuta magica fin dall’antichità, era simbolo di immortalità per la sua caratteristica di essere un sempreverde. Era utilizzata per i riti da diversi popoli tra cui Egiziani, Celti, Greci e Romani. Un tempo l’acqua ricavata dall’infuso di foglie di agrifoglio veniva spruzzata sui neonati per proteggerli e infondere loro l’energia vitale; i fiori e le foglie venivano messi tra i capelli durante le feste come buon auspicio. Per augurare fortuna e scacciare gli spiriti malvagi l’agrifoglio veniva appeso davanti alle porte delle case e all’interno delle abitazioni. Rametti di agrifoglio venivano donati alla persona amata.

Tante sono le leggende e i miti legati a questa pianta il suo significato legato all’immortalità, all’inverno, alla prosperità, alla vitalità, lo ha accomunato nel passato alle celebrazioni del solstizio d’inverno, tra cui Yule, la festa celtica, e i Saturnali romani, tutte hanno in comune la celebrazione della rinascita del Sole, dal ritorno della luce e del calore dopo il buio e il gelo dell’inverno.
Da queste ricorrenze pagane deriva l’uso dell’agrifoglio in occasione del Natale cristiano. Nelle foglie dell’agrifoglio infatti i cristiani vedono la corona di spine di Cristo, nelle bacche rosse il suo sangue e nei fiori bianchi la purezza della Madonna.
L’agrifoglio è cosi diventato una delle più usate piante natalizie per gli addobbi, le decorazioni e per gli auguri di prosperità e fortuna per il nuovo anno. (Wilma)

STELLA DI NATALE (Euphorbia pulcherrima) o Poinsettia o Fiore della notte Santa

Cresce spontaneamente in Messico dove era conosciuta fin dall’antichità, gli Atzechi vedevano nel rosso delle foglie il sangue di una loro dea morta per amore.
All’inizio dell’Ottocento Joes Roberts Poinsett, ambasciatore degli Stati Uniti in Messico, dal quale deriva il nome della pianta, la porto’ negli Stati Uniti da dove si diffuse in tutto il mondo.
Oggi ne vengono coltivate piu’ di 100 varieta’
Alla pianta è legata anche una leggenda di origine cristiana che narra di una bambina molto povera che voleva fare un dono a Gesu Bambino, ma non aveva i soldi per comperarlo. La piccola allora raccolse un cespuglio di foglie verdi e le avvolse nel nastro rosso che aveva nei capelli, poi depose il suo dono accanto al Bambinello , improvvisamente le foglie diventarono rosse e formarono un fiore con al centro delle bacche.
E’ una pianta che ha un basso grado di tossicita e se ingerita puo’ provocare reazioni allegiche, puo’ essere irritante per la pelle, per lo stomaco, puo’ causare disturbi intestinali, se viene a contatto con gli occhi puo’ causare una cecita’ temporanea .
A livello energetico è una pianta sacra a Saturno e ha vibrazioni energetiche che proteggono la casa dove viene coltivata , sia dentro o fuori l’abitazione. Serve anche per purificare (Wilma)

ALOE

Nome
l.’ Aloe fa parte della famiglia delle Lillacee.
il nome deriva da una parola araba “Aloeh” = linfa cristallina e amara
In greco “Als Alos”= Sole
In Ebraico “Halat” = amaro
Per le sue proprietà e le sue caratteristiche magico-energetiche le furono attribuiti, nel corso dei millenni, da vari popoli, nel mondo diversi nomi.
Gli antichi Egliziani la chiamavano “La pianta dell’immortalità”.
Altri popoli “La pianta del miracolo”, il “Guaritore naturale”, la ”Fonte della giovinezza”, l’”Elisir di lunga vita” ecc


Caratteristiche botaniche:
Familia delle Lillacee, appartenente al gruppo delle piante grasse o succulente, lanceolate, raggruppate a rosetta sul gambo. Ha infiorescenze con fiori divisi tra uno o piu’ steli di colori che variano dal bianco, verdastro, al rosso. Ha foglie carnose, taglienti e contornate da spine.
Se ne conoscono oltre 360 specie .
Ta le piu’ conosciute: Aloe vera, arborescens, ferox.
All’interno delle foglie vi è un gel trasparente e mucillaginoso che si estrae con una incisione della cuticola e ne esce un essudato giallo-bruno.
A contatto con l’aria il gel si ossida rapidamente perdendo parte dei suoi principi.

Origine e diffusione
E’ una pianta erbacea perenne che vive in un clima sub tropicale-secco. Si trova bene nelle zone desertiche perché è in grado di sopperire alla mancanza di acqua, chiudendo i suoi pori, cosi che l’umidità all’interno non evapora.
Originaria dell’Africa Australe, si è diffusa in Africa Equatoriale, nel bacino del Mediterraneo, in Asia: Mesopotamia e arrivando anche in Cina e in Giappone. Gli Spagnoli la diffusero anche nell’America centro-meridionale. Cresce anche in Australia e in Nuova Zelanda.

Cenni storici
Si hanno notizie da una tavoletta del suo uso come pianta medicinale presso i Sumeri già 2200 a C.
Molti sono i reperti degli antichi egizi, già dal 1500 a.C, che ne testimoniano l’uso magico-religioso-cosmetico-medicinale della pianta.
Sembra che la regina Nefertiti e successivamente Cleopatra la utilizzassero per mantenersi giovani.
In Grecia Ippocrate ne descrive le caratteristiche terapeute nel suo trattato sulle ustioni. Successivamente anche Dioscoride la cita nel trattamento delle ferite , stipsi, insonnia, ustioni, alopecia e come espettorante 44/68 d.C..
Ne facevano uso anche Plinio il Vecchio e Galeno I/II sec. d.C.
Nei Vangeli ce ne parla Giovanni.
Era usata anche presso gli antichi romani
Sempre a scopo terapeutico fu usata dagli Arabi
I conquistatori spagnoli la introdussero nelle Americhe.
Nel 1720 ebbe il primo nome scientifico “Aloe vera linne”
Dal 1820 in poi venne introdotta ufficialmente nella farmacopea degli Usa e da allora le sue caratteristiche cominciarono ad essere studiate a livello scientifico
Nel1989 scienziati giapponesi e americani parlano di agenti antitumorali contenuti nell’Aloe.
Infine vorrei citare l’esperienza di Padre Zago un frate brasiliano che noto’ come nelle baraccopoli brasiliane l’aloe aiutasse le persone a guarire e i casi di tumore fossero quasi sconosciuti. Ha scritto un libro in proposito nel quale cita anche la ricetta di come preparare le foglie di aloe per usi terapeutici. Al proposito info in questo sito e in altri presenti nel web https://www.aloedipadrezago.it/

COMPOSIZIONE: Tutti gli elementi costitutivi della pianta sono presenti in proporzione variabile a seconda della specie, della zona di provenienza, del tipo di terreno, della stagione e dello stato di idratazione della pianta.
Tra i costituenti:
acqua, cellulosa, lignina, Glicosidi antrachinonici tra cui l’aloina, resine, olii essenziali, sostanze amare, mucillagini, polisaccaridi, aminoacidi, enzimi, Vitamine A, C, E, del gruppo B, minerali: ferro, potassio, magnesio, zinco, calcio, fosforo, rame, manganese, zolfo; acidi grassi: tra cui il salicilico, steroli vegetali, saponine

PROPRIETA: tra le molteplici proprietà: immunostimolante, cicatrizzante, antiulcera, digestiva, lassativa, antidiabetica, antibatterica, antisettica, antivirale, antiinfiammatoria, antiinvecchiamento, antiossidante, antimicotica, tonica, rigenerante, riequilibrante, lenitiva, reidratante, dermoprotettiva, depurativa, radioprotettiva.

USI – molteplicità di utilizzi: curativi, per il benessere, per la cosmesi, per favorire la rigenerazione cellulare, per curare piaghe, ferite, ustioni e mantenere la giovinezza, il succo della pianta entra anche  a far parte di prodotti per la casa e per la persona.
E’ bene specificare che l’aloe, sebbene sia una pianta, e come tale ha origine naturale, deve essere comunque usata con consapevolezza, e conoscenza, soprattutto quando si utilizzano prodotti per uso orale e topico, infatti naturale non vuol dire, come molti credono, senza effetti, perciò è sempre opportuno evitare il fai da te e affidarsi sempre al parere di un esperto e in caso di malattia a un medico

PRINCIPALI CONTROINDICAZIONI:
Si sconsiglia l’aloe per: allergia alla pianta. in gravidanza, in allattamento, per infezioni gastrointestinali (es appendicite, occlusione intestinale morbo di chron ecc…), per chi soffre di emorragie interne, durante le mestruazioni, nelle malattie autoimmuni. Nei bambini al di sotto dei 12 anni.
Tra gli effetti collaterali: irritazioni gastrointestinali, vomito, crampi addominali, diarrea, dermatiti, reazioni allergiche
Il suo utilizzo a scopo curativo necessita del parere di un medico o di un esperto. Dal momento che ogni individuo è diverso da un altro e interagisce diversamente con i principi e l’energia delle piante è sempre utile consultare il medico o un esperto e verificare come l’organismo si rapporta con i principi fitoterapici presenti nella pianta

PARTE ENERGETICO-VIBRAZIONALE:
GENERE: Femminile
PIANETA: Luna
ELEMENTO: Acqua
POTERE: quelli attribuiti alla pianta, sin dalla notte dei tempi, sono avvolti nel mito, nella magia e nel mistero. Vibrazioni energetiche positive sono ritenute volte a proteggere l’individuo, l’abitazione e i luoghi di soggiorno, a sviluppare e a rafforzare l’intuizione, le percezioni extrasensoriali, le emozioni di solidarietà e amore. Allontana gli spiriti malvagi, protegge del male e dagli incidenti domestici. Diffonde la fortuna e la buona sorte.
In diversi luoghi nel mondo viene piantata davanti alla porta di casa, o messa all’entrata, per scacciare il diavolo e propiziare la fortuna. In Messico vengono confezionate corone con mazzi di aloe, aglio, erbe magiche, immagini di santi da mettere nelle case per protezione.
In Florida gli indiani Seminoles attribuiscono alla pianta i benefici effetti di una fonte di giovinezza la cui acqua proviene da un gruppo di Aloe giganti
Altre tribu’ indiane americane associano da sempre le proprietà dell’aloe e il loro utilizzo ai cicli lunari per potenziarne gli effetti. Per dare energia, rinforzare, remineralizzare, rigenerare il corpo, raccomandano l’assunzione del succo a luna crescente (dal novilunio alla luna piena), invece per depurare, eliminare sostanze e comportamenti tossici, rimarginare le ferite va assunta a luna calante (dal plenilunio alla luna nuova).

NUMEROLOGIA:
1 6 5 =12/3
A L O E = 6
3 =3

Il 3 è il numero formato da 3 punti, simbolicamente: corpo -mente-spirito, uniti da 2 ponti. E’ il numero sacro, simbolo della creazione divina, della Trinità, della forza vitale, dell’equilibrio, dell’armonia, dell’ottimismo e della giustizia. E’ sacro a Giove. Il suo archetipo è il giullare. Nei Tarocchi corrisponde alla carta dell’Imperatrice, colei che da’ vita a tutte le cose simbolo di fecondità e di creazione
Il numero 6 porta in se vibrazioni di amore, bellezza, fascino, fortuna, incarna il senso della famiglia, della casa, della responsabilità. E’ sacro a Venere. Il suo archetipo è l’angelo custode
Nelle carte dei Tarocchi è rappresentato dagli amanti che simboleggiano la scelta motivata dall’amore ricambiato, dalla fiducia in un futuro positivo, e mette in risalto il grande potere dell’amore
Possiamo quindi concludere che è una pianta legata ai due pianeti della fortuna Giove e Venere, della bellezza, della ricchezza e dell’amore.
NB le informazioni sono generali e hanno scopo divulgativo. La scrivente declina ogni responsabilità in caso di un uso arbitrario e improprio delle suddette informazioni. (Wilma)

La pianta in foto è una delle Aloe del “Viviero Arcoiris Juan Grande – Gran Canaria, che il 2 dicembre 2023 ha ospitato l’evento di presentazione e interazione tra le energie dei partecipanti e dell’Aloe. Un modo diverso di considerare le piante, di sentire la loro vicinanza, in uso presso i popoli antichi e successivamente in gran parte dimenticato, che ha mescolato energia, magia, rito, coinvolgendo le vibrazioni energetiche, tra le creature dell’Universo, in interazioni e sinergie volte a proteggersi e a sostenersi vicendevolmente,