VISCHIO (Viscum Album)

E’ una pianta caratteristica dell’Europa centrale, oggi diffuso anche in America, sempreverde epifita, emiparassita in quanto, non essendo in grado di sintetizzare l’azoto per la sintesi clorofilliana, lo sottrae ai numerosi alberi sui quali vive.
Troviamo il vischio, visibile soprattutto in inverno per la cadute delle foglie, su pioppi, tigli, querce, noci, olmi, meli e pini. Solitamente non danneggia la pianta ospitante salvo un sovraffollamento.
La pianta ha la forma di un grosso cespuglio rotondo con rami sempreverdi. Le foglie hanno forma allungata e sono coriacee larghe circa 2 cm poste a due a due lungo il ramo, i fiori sono gialli e le bacche costituiscono i frutti , hanno forma sferica colore bianco giallastro sono traslucide e hanno internamente una gelatina collosa.
contiene i seguenti principi:
– Acetilcolina
– Colina
– Polipeptidi
– Lectine
– Alcaloidi
– Flavonoidi
– Acidi organici
– Acidi grassi saturi
– Vitamina C
In fitoterapia e in medicina viene usata la pianta intera e i rametti fogliati, non vengono utilizzate le bacche.
Tali componenti svolgono un’azione con molti benefici per la salute, conosciuta fin dall’antichità, i druidi, sacerdoti dei Celti, usavano il vischio per ottenere pozioni che usavano contro qualsiasi malattia.
Tra gli utilizzi della pianta in fitoterapia e medicina:
– quella immunoterapica contro il cancro, dove il vischio viene utilizzato dalla moderna medicina fin dall’inizio del secolo scorso,in supporto delle cure classiche e per stimolare le difese dell’organismo, infatti si sono riscontrate nella pianta proteine capaci di inibire la proliferazione delle cellule tumorali, in particolare nei tumori polmonare, del pancreas, del colon-retto, mammario e cervicale
– La pianta è in grado di regolare il sistema circolatorio, di migliorare l’irrorazione sanguigna di cervello e cuore, a questo proposito è utile contro l’ipertensione regolando la pressione sanguigna,
– è diuretico e favorisce l’eliminazione dell’urea,
– contrasta l’arteriosclerosi limitando le formazioni delle placche aterosclerotiche all’interno dei vasi sanguigni,
– utile nella prevenzione di embolie e trombosi cerebrali,
– È emostatico e indicato nelle metroraggie e nelle mestruazioni abbondanti
– lenisce i problemi gastrointestinali, in particolare essendo ricco di tannini contrasta la diarrea,
– migliora le patologie dell’apparato respiratorio soprattutto in presenza di tosse e asma ,
– riduce lo stress essendo sedativo del sistema nervoso e riducendo le palpitazioni cardiache.
– Come antiinfiammatorio lenisce i dolori reumatici.

Le CONTROINDICAZIONI sono dovute principalmente al fatto che la pianta è tossica poichè contiene viscumina, una sostanza capace di provocare l’agglutinazione dei globuli rossi,per questo motivo il vischio è segnalato ai centri antiveleni, tutta la pianta è velenosa, ma in particolare le bacche la cui ingestione puo’ provocare: vomito, diarrea, sete elevata, dilatazione pupillare e altre reazioni allergiche, che nei casi più gravi provocano: shock cardiovascolare con diminuzione dei battiti cardiaci fino al collasso, si possono verificare anche allucinazioni , convulsioni e disturbi mentali, si devono, quindi, evitare gli eccessi nell’assunzione e la pianta che va somministrata sotto controllo medico o di un esperto in proposito, tenuto conto anche che si può verificare una ipersensibilità alla pianta e che ci possono essere delle interazioni farmacologiche da tenere sotto controllo, in particolare in presenza di farmaci anticoagulanti, immunosoppressori e antidepressivi. Le bacche lucide e gelatinose attraggono facilmente i bambini che vedendole ne sono attirati e potrebbero ingerirle. Nel caso ciò si verifichi è consigliabile rivolgersi immediatamente a un centro antiveleni.
– Nb le informazioni sono di carattere generale, non hanno scopo curativo, la pianta è tossica, se ne sconsiglia l’uso “fai da te” , per problemi di salute rivolgersi a un medico o a un esperto. (Wilma)
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TRADIZIONI, USI E COSTUMI RELATIVI AL VISCHIO
Molte sono le leggende sul vischio, secondo una leggenda trentina il vischio sarebbe nato dalle lacrime di un commerciante egoista e avido, che passeggiando insonne per la strada, la notte di Natale, sentì, provenienti dalle case, le voci delle persone che raccontavano le loro vicende e così apprese che molte famiglie non avevano neppure il necessario per sfamare i figli. Commosso e pentito per non aver capito la sofferenza che lo circondava cominciò a piangere e le sue lacrime caddero su un cespuglio splendenti come perle e li rimasero per sempre.
Ma innumerevoli sono le tradizioni e le narrazioni che riguardano la pianta soprattutto tra le popolazioni nordiche. Presso i Celti era chiamato oloaiacet, associato alla quercia, anche’essa pianta sacra e dono degli dei e aveva il potere di tenere lontane le disgrazie e le malattie. Veniva raccolto un giorno particolare di mezza estate, con determinati influssi lunari, a mezzanotte e con un falcetto d’oro evitando che la pianta tagliata toccasse il terreno per rimanere efficace positivamente.
Nei paesi scandinavi veniva donato nel periodo natalizio perchè di buon augurio ed era usanza ben augurante baciarsi sotto la pianta il primo dell’anno.
A dimostrazione della lunga conoscenza del vischio nell’antichità vi è la citazione di Virgilio nell’Eneide dove la Sibilla ordina a Enea di cercare e donare agli dei un ramo d’oro per placare le divinità infernali.
Le bacche del vischio, per la consistenza appiccicaticcia, venivano usate come colla da spalmare sui rami degli alberi per l’uccellagione. Da qua derivano i modi di dire nel linguaggio corrente di “vischioso” per indicare una persona appiccicosa e noiosa e “rimanere invischiati in situazioni” riferendosi a situazioni problematiche e non gradite.

A livello magico-energetico
La pianta è sacra al Sole, è dedicata ad Apollo, Venere e Odino.
Il vischio era considerato nell’antichità una pianta sacra che aveva vibrazioni energetiche che donavano: salute, amore, fortuna, fertilità e protezione contro la negatività, le malattie, il male e gli spiriti maligni, tanto che veniva usata anche nei riti di esorcismo. Come amuleto era utilizzata per guarire le ferite, per aumentare la fertilità, per ottenere longevità e immortalità. Un rametto messo nella camera da letto, vicino al dormiente o sotto il cuscino, favorisce sonni sereni. Rende eterno l’amore quando gli innamorati si baciano sotto la pianta. (Wilma)

Nb le informazioni sono di carattere generale, non hanno scopo curativo, la pianta è tossica, se ne sconsiglia l’uso “fai da te” , per problemi di salute rivolgersi a un medico o a un esperto.

CARCI0FO (Cynara Scolymus)

carciofo
Sembra che la pianta abbia avuto origine nella zona delle Canarie. E’ una pianta diffusa nelle regioni temperate, teme il gelo e il freddo prolungato. E’ coltivata in tutta l’Europa meridionale e in America.
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CENNI STORICI: Era conosciuto e apprezzato dagli antichi Egiziani, dai Greci e dai Romani. Un’antica leggenda greca narra che il carciofo era una bellissima ragazza, trasformata, da un dio geloso della sua bellezza, nel fiore del carciofo. Per gli antichi Romani il carciofo era considerato un cibo di lusso. Secondo la tradizione il primo a riconoscere le attività terapeutiche alla pianta fu Galeno, che prescriveva ai suoi pazienti il decotto di radici.
PRINCIPI ATTIVI : I costituenti principali del carciofo sono:
– la cinarina, un alcaloide con spiccate proprietà di proteggere e rivitalizzare il fegato
– il ferro, la cui assimilazione dipende dal modo di consumare l’ortaggio, utile contro le anemie da carenza di ferro.
– l’inulina uno zucchero che viene assimilato solo se sottoposto a cottura e che costituisce il substrato per la flora batterica intestinale
– Vi sono inoltre tannini, flavonoidi, fitosteroli, minerali come potassio, calcio, magnesio. Vitamine tra cui la A e la C. , mucillagini.
PROPRIETA’: protegge e rivitalizza il fegato, diminuisce il colesterolo, favorisce la digestione, regolarizza l’intestino, è depurativo, diuretico, sedativo, antitumorale, antianemico, antinfiammatorio delle mucose gastro-intestinali.

IN CUCINA viene prevalentemente utilizzato il fiore non ancora sbocciato e il gambo. A seconda del modo di cucinarlo ha diverse proprietà.
Crudo, condito con olio extravergine di oliva e insaporito con limone o aceto, a seconda dei gusti (meglio il limone che contribuisce, con la vitamina C che contiene, a far assorbire meglio il ferro contenuto nel carciofo), è più indicato per un’azione diuretica e protettiva del fegato, per l’alto contenuto in cinarina (che in parte si perde nella cottura) e perché il ferro viene assorbito in maniera ridotta, rispetto al carciofo cotto, affaticando meno un fegato indebolito, è poi utile contro la stipsi, aumentando la peristalsi intestinale, è adatto anche ai diabetici, perché gli zuccheri non vengono in parte assorbiti, cosa che avviene con la cottura che li rende maggiormente biodisponibili.
Fritto, ha una forte azione di stimolazione sul fegato, ne aumenta la digeribilità con la riduzione del gonfiore addominale, e una minore percezione della cosiddetta ”bocca amara” tipica del soggetto sofferente a livello epatico.
Bollito: è più indicato per le patologie renali, in quanto parte dei sali, presenti nel carciofo, va persa nell’acqua di cottura, è ottimo per le anemie da carenza di ferro, dal momento che la quantità di ferro assorbita, associata agli zuccheri resi più disponibili dalla cottura, è maggiore che negli altri modi di cucinarlo. Non è adatto a chi ha problemi di fegato e di pancreas come i diabetici, per il maggiore assorbimento di ferro e di zuccheri. E’ meno digeribile, inoltre l’alto contenuto di inulina e di cellulosa possono creare meteorismo. Per facilitare la digestione si consiglia l’associazione con prezzemolo, aglio, olio extravergine di oliva e qualche goccia di aceto.

Il Carciofo è CONTROINDICATO PER LE DONNE CHE ALLATTANO in quanto diminuisce la secrezione lattea.
INFLUSSI MAGICO ENERGETICI: è sacro a Marte e ha un’azione protettiva.

Le informazioni fornite hanno carattere generale, il loro eventuale utilizzo è a discrezione e sotto la piena responsabilità del lettore. Per qualsiasi problema di salute e di carattere medico è necessario rivolgersi a un medico o a uno specialista del settore. (Wilma)piatto carciofo 1101_640