Capodanno

Gli uomini, presso ogni popolazione, cultura e religione, hanno da sempre festeggiato con riti, usanze e tradizioni varie il passaggio dal vecchio al nuovo anno, con il significato simbolico di chiusura di un ciclo e di rinascita. Anticamente veniva associato all’inizio della primavera e del nuovo ciclo vegetale. Successivamente con gli antichi romani e precisamente con Giulio Cesare, creatore del calendario Giuliano (46 a.C.), si cominciò a festeggiare il passaggio dal vecchio al nuovo anno il primo gennaio. Tale tradizione venne poi consolidata e diffusa a tutto il mondo con il calendario gregoriano (1582 d. C.) adottato in tutto il globo. Le tradizioni e gli usi per propiziarsi il nuovo anno sono molteplici, hanno radici ataviche e variano da paese a paese ma tutte hanno in comune l’augurio per l’avvento un nuovo ciclo pieno di fortuna e prosperità. Tra le varie usanze che troviamo un po’ ovunque
– “i botti di capodanno” che hanno lo scopo di spaventare e allontanare le forze del male e gli spiriti maligni.
– Buttare i “cocci” e la roba vecchia che equivale a buttare via dalla propria vita e dalla propria abitazione tutto ciò che è negativo e malvagio
– Mangiare lenticchie, chicchi d’uva, melograne e altri alimenti simbolicamente collegati al denaro favorisce la ricchezza, l’abbondanza e il benessere
– Indossare biancheria intima rossa, come il colore del sangue, apporta energia vitale , allontana le paure ed è auspicio di buona fortuna
– Baciarsi sotto il vischio porta amore e fortuna in senso materiale e spirituale per tutto l’anno.
– Anche la prima persona che incontriamo dopo la mezzanotte può essere indice di un anno pieno di gioia , ma qui vi sono delle sostanziali differenze da luogo a luogo . Ci sono posti dove la fortuna è rappresentata dai bambini che simboleggiano il nuovo anno, altri dai vecchi augurio di longevità, altri ancora da gobbi considerati apportatori di bene.
Numerosissime sono poi gli usi e i costumi in ambito agricolo dove attraverso riti tramandati dai tempi piu antichi si fanno pronostici per le messi e per il raccolto.
Qualunque sia la tradizione e il luogo dove si festeggia per tutti sussiste la speranza e l’attesa per un nuovo anno pieno di positività che chiuda e allontani gli eventi sfavorevoli , le preoccupazioni e le ansie del passato, per portare una realtà serena e soddisfacente dove ogni essere vivente possa essere rispettato , esprimere al meglio  se stesso e le proprie capacità e potenzialità e vivere in pace, in salute, in tranquillità, circondato dall’amore universale. (Wilma)

LA FESTA DI HALLOWEEN

Ricorre il 31 0ttobre di ogni anno.

E’ una festa nata circa 2000 anni fa ad opera dei Celti che abitavano in Irlanda, essa viene collegata alla festa di Samhain. La parola Samhain significa “fine dell’estate”; infatti in questo periodo i pastori portavano le greggi a valle e i contadini raccoglievano l’ultimo raccolto e con esso finiva il ciclo biologico dell’anno.

Presso la popolazione celtica Samhain in natura segnava la fine della vita e il trionfo della morte. Questa ricorrenza celebrava il cambio di stagione, l’arrivo del freddo e dell’inverno, il passaggio dalla luce alle tenebre, infatti le giornate si accorciano e le notti si allungano. Per questa ragione si credeva che nella notte del 31 ottobre si aprisse una connessione tra il mondo dei vivi e quello dei morti.

I defunti potevano tornare sulla terra e con essi anche gli spiriti malvagi, i demoni e le streghe, trasformando così Halloween in una festa macabra e piena di orror nella quale creature malefiche si divertono a fare scherzi ai viventi.

In diversi paesi nella notte di Hallowen, parola che significa “notte prima di ognisanti”, viene lasciato del cibo sulla tavola o fuori la porta per i cari defunti e vi è l’usanza di mascherarsi in modo spaventoso per incutere terrore alle creature malvagie e farle allontanare.

Anche questa usanza sembra abbia origini celtiche, in quanto gli antichi celti sacrificavano in questa notte gli animali agli dei, si vestivano con le loro pelli, si annerivano il viso e danzavano intorno ai fuochi per impaurire e scacciare gli spiriti maligni.

La tradizione delle zucche intagliate con all’interno una candela deriva invece dalla storia di Jack O’Lantern, un fabbro dissoluto. Si narra che presosi gioco del diavolo, che voleva prendere la sua anima, sia tornato a casa usando come lanterna una rapa svuotata e con dentro una candela. In seguito, in America la rapa fu sostituita dalla zucca e fu usata per scacciare i demoni e gli spiriti malvagi.

I colori tipici della festa sono il nero e l’arancione. Il nero perchè le streghe solitamente si vestono di nero, dal momento che questo colore neutralizza le energie negative. L’arancione invece è legato alla stagione in cui è predominante basta solo pensare alle foglie e alle zucche.

Molti sono i riti e i festeggiamenti che accompagnano questa festa ancora oggi in gran parte dei paesi.

La tradizione dei bambini mascherati da mostri che girano per le case pronunciando la frase “Dolcetto o scherzetto” deriva invece dal Medioevo quando in Irlanda e in Gran Bretagna i bambini poveri il 2 novembre, festa dei morti, bussavano alla casa dei ricchi per chiedere l’elemosina in cambio di preghiere che avrebbero recitato per i parenti defunti dei proprietari dell’abitazione. (Wilma)