Perche baciarsi sotto il vischio la notte di Capodanno?

La tradizione viene fatta risalire ai Druidi, popolazione che abitava il nord Europa, si narra infatti che quando due nemici si incontravano sotto una pianta di vischio, erano soliti abbandonare le armi e accordarsi per una tregua, l’accordo veniva sancito da un bacio.
Secondo una leggenda Celtica invece la dea dell’amore Freya, aveva due figli Balder buono e Loky cattivo, Loky costrui una freccia con un ramoscello di vischio e uccise il fratello. Freya vedendo l’accaduto comincio a piangere e a disperarsi. Le lacrime della dea si trasformarono in bacche bianche che quando caddero sul cadavere del figlio lo rianimarono e Balder torno in vita. Per la felicità la dea cominciò a baciare tutti quelli che passavano sotto il vischio e i suoi baci portarono felicita’ e fortuna a tutti coloro che li ricevettero .
In seguito anche il Cristianesimo dedico’ una leggenda al Vischio. Si racconta che un vecchio, avido e avaro, sia andato davanti alla grotta dove nacque Gesù e vedendo il piccolo, abbia capito tutto il male che aveva fatto, pentito comincio’ a piangere, le sue lacrime caddero su un cespuglio e si trasformarono in perle splendenti, da allora nacque il vischio come lo conosciamo oggi.
Per Druidi e per i Celti il vischio era una pianta sacra , che si credeva allontanasse malattie e sventure, portando prosperita e fortuna. Tale valore simbolico è giunto fino a noi perciò si comprende facilmente come il vischio sia entrato nelle case e perchè si appenda alle porte la notte di Capodanno e ci si scambi gli auguri per il nuovo anno baciandosi sotto la pianta. (Wilma)

AGRIFOGLIO . ILEX AQUIFOLIUM detto anche Alloro Spinoso e Pungitopo maggiore

Il nome deriva da “acrifolium” un termine latino composto da “acer” che vuol dire acuminato e “folium” che significa foglia con riferimento alle foglie pungenti della pianta
Il nome di Pungitopo maggiore deriva dal fatto che, anticamente, per conservare i cibi e preservarli dai topi, gli alimenti si avvolgevano con le foglie spinose di agrifoglio, le cui spine si credeva che impedissero ai topi di mangiarli.
E’ un arbusto sempreverde, a forma di piramide che cresce nei boschi di latifoglie tipici delle regioni a clima oceanico , puo’ raggiungere i 10 metri di altezza e anche di piu’. In Italia si trova sulle montagne di media altitudine soprattutto nelle zone centrali, meridionali e nelle isole.
Ha la corteccia liscia e grigiastra le foglie verdi scuro e lucenti. Ogni pianta ha diverse foglie dalla caratteristica forma ovale, quelle alla base hanno spine lunghe e acuminate, a mano a mano che si sale verso la cima le spine diminuiscono, fino a sparire del tutto. Sembra che questa conformazione fogliare dipenda da una autodifesa che la pianta attua nei confronti degli animali.
Ha fiori bianco-rosati a grappolo. I frutti sono costituiti dalle bacche polpose, rosso vivo, una vera ghiottoneria per gli uccelli, ma velenose per l’uomo per la presenza di glucosidi tossici che possono causare gravi intossicazioni con danni all’apparato gastro-intestinale, ai reni, al cuore e al sistema nervoso. Ingerire una ventina di bacche puo’ causare anche la morte.
Le foglie hanno proprieta’ diuretiche, lassative, febbrifughe, tuttavia per i motivi suddetti ne viene sconsigliato l’uso.
I fiori dell’agrifoglio sono la base di uno dei fiori di Bach, quello con il nome Holly, rimedio per coloro che provano sentimenti di odio, gelosia, invidia, desiderio di vendetta che possono anche sfociare in profonda collera.
ENERGETICAMENTE è una pianta sacra a Marte, le spine acuminate sono il simbolo dell’aggressività del dio che viene usata per proteggere da ogni forma di minaccia, di negatività e di malvagità.
La pianta era ritenuta magica fin dall’antichità, era simbolo di immortalità per la sua caratteristica di essere un sempreverde. Era utilizzata per i riti da diversi popoli tra cui Egiziani, Celti, Greci e Romani. Un tempo l’acqua ricavata dall’infuso di foglie di agrifoglio veniva spruzzata sui neonati per proteggerli e infondere loro l’energia vitale; i fiori e le foglie venivano messi tra i capelli durante le feste come buon auspicio. Per augurare fortuna e scacciare gli spiriti malvagi l’agrifoglio veniva appeso davanti alle porte delle case e all’interno delle abitazioni. Rametti di agrifoglio venivano donati alla persona amata.

Tante sono le leggende e i miti legati a questa pianta il suo significato legato all’immortalità, all’inverno, alla prosperità, alla vitalità, lo ha accomunato nel passato alle celebrazioni del solstizio d’inverno, tra cui Yule, la festa celtica, e i Saturnali romani, tutte hanno in comune la celebrazione della rinascita del Sole, dal ritorno della luce e del calore dopo il buio e il gelo dell’inverno.
Da queste ricorrenze pagane deriva l’uso dell’agrifoglio in occasione del Natale cristiano. Nelle foglie dell’agrifoglio infatti i cristiani vedono la corona di spine di Cristo, nelle bacche rosse il suo sangue e nei fiori bianchi la purezza della Madonna.
L’agrifoglio è cosi diventato una delle più usate piante natalizie per gli addobbi, le decorazioni e per gli auguri di prosperità e fortuna per il nuovo anno. (Wilma)

ALOE

Nome
l.’ Aloe fa parte della famiglia delle Lillacee.
il nome deriva da una parola araba “Aloeh” = linfa cristallina e amara
In greco “Als Alos”= Sole
In Ebraico “Halat” = amaro
Per le sue proprietà e le sue caratteristiche magico-energetiche le furono attribuiti, nel corso dei millenni, da vari popoli, nel mondo diversi nomi.
Gli antichi Egliziani la chiamavano “La pianta dell’immortalità”.
Altri popoli “La pianta del miracolo”, il “Guaritore naturale”, la ”Fonte della giovinezza”, l’”Elisir di lunga vita” ecc


Caratteristiche botaniche:
Familia delle Lillacee, appartenente al gruppo delle piante grasse o succulente, lanceolate, raggruppate a rosetta sul gambo. Ha infiorescenze con fiori divisi tra uno o piu’ steli di colori che variano dal bianco, verdastro, al rosso. Ha foglie carnose, taglienti e contornate da spine.
Se ne conoscono oltre 360 specie .
Ta le piu’ conosciute: Aloe vera, arborescens, ferox.
All’interno delle foglie vi è un gel trasparente e mucillaginoso che si estrae con una incisione della cuticola e ne esce un essudato giallo-bruno.
A contatto con l’aria il gel si ossida rapidamente perdendo parte dei suoi principi.

Origine e diffusione
E’ una pianta erbacea perenne che vive in un clima sub tropicale-secco. Si trova bene nelle zone desertiche perché è in grado di sopperire alla mancanza di acqua, chiudendo i suoi pori, cosi che l’umidità all’interno non evapora.
Originaria dell’Africa Australe, si è diffusa in Africa Equatoriale, nel bacino del Mediterraneo, in Asia: Mesopotamia e arrivando anche in Cina e in Giappone. Gli Spagnoli la diffusero anche nell’America centro-meridionale. Cresce anche in Australia e in Nuova Zelanda.

Cenni storici
Si hanno notizie da una tavoletta del suo uso come pianta medicinale presso i Sumeri già 2200 a C.
Molti sono i reperti degli antichi egizi, già dal 1500 a.C, che ne testimoniano l’uso magico-religioso-cosmetico-medicinale della pianta.
Sembra che la regina Nefertiti e successivamente Cleopatra la utilizzassero per mantenersi giovani.
In Grecia Ippocrate ne descrive le caratteristiche terapeute nel suo trattato sulle ustioni. Successivamente anche Dioscoride la cita nel trattamento delle ferite , stipsi, insonnia, ustioni, alopecia e come espettorante 44/68 d.C..
Ne facevano uso anche Plinio il Vecchio e Galeno I/II sec. d.C.
Nei Vangeli ce ne parla Giovanni.
Era usata anche presso gli antichi romani
Sempre a scopo terapeutico fu usata dagli Arabi
I conquistatori spagnoli la introdussero nelle Americhe.
Nel 1720 ebbe il primo nome scientifico “Aloe vera linne”
Dal 1820 in poi venne introdotta ufficialmente nella farmacopea degli Usa e da allora le sue caratteristiche cominciarono ad essere studiate a livello scientifico
Nel1989 scienziati giapponesi e americani parlano di agenti antitumorali contenuti nell’Aloe.
Infine vorrei citare l’esperienza di Padre Zago un frate brasiliano che noto’ come nelle baraccopoli brasiliane l’aloe aiutasse le persone a guarire e i casi di tumore fossero quasi sconosciuti. Ha scritto un libro in proposito nel quale cita anche la ricetta di come preparare le foglie di aloe per usi terapeutici. Al proposito info in questo sito e in altri presenti nel web https://www.aloedipadrezago.it/

COMPOSIZIONE: Tutti gli elementi costitutivi della pianta sono presenti in proporzione variabile a seconda della specie, della zona di provenienza, del tipo di terreno, della stagione e dello stato di idratazione della pianta.
Tra i costituenti:
acqua, cellulosa, lignina, Glicosidi antrachinonici tra cui l’aloina, resine, olii essenziali, sostanze amare, mucillagini, polisaccaridi, aminoacidi, enzimi, Vitamine A, C, E, del gruppo B, minerali: ferro, potassio, magnesio, zinco, calcio, fosforo, rame, manganese, zolfo; acidi grassi: tra cui il salicilico, steroli vegetali, saponine

PROPRIETA: tra le molteplici proprietà: immunostimolante, cicatrizzante, antiulcera, digestiva, lassativa, antidiabetica, antibatterica, antisettica, antivirale, antiinfiammatoria, antiinvecchiamento, antiossidante, antimicotica, tonica, rigenerante, riequilibrante, lenitiva, reidratante, dermoprotettiva, depurativa, radioprotettiva.

USI – molteplicità di utilizzi: curativi, per il benessere, per la cosmesi, per favorire la rigenerazione cellulare, per curare piaghe, ferite, ustioni e mantenere la giovinezza, il succo della pianta entra anche  a far parte di prodotti per la casa e per la persona.
E’ bene specificare che l’aloe, sebbene sia una pianta, e come tale ha origine naturale, deve essere comunque usata con consapevolezza, e conoscenza, soprattutto quando si utilizzano prodotti per uso orale e topico, infatti naturale non vuol dire, come molti credono, senza effetti, perciò è sempre opportuno evitare il fai da te e affidarsi sempre al parere di un esperto e in caso di malattia a un medico

PRINCIPALI CONTROINDICAZIONI:
Si sconsiglia l’aloe per: allergia alla pianta. in gravidanza, in allattamento, per infezioni gastrointestinali (es appendicite, occlusione intestinale morbo di chron ecc…), per chi soffre di emorragie interne, durante le mestruazioni, nelle malattie autoimmuni. Nei bambini al di sotto dei 12 anni.
Tra gli effetti collaterali: irritazioni gastrointestinali, vomito, crampi addominali, diarrea, dermatiti, reazioni allergiche
Il suo utilizzo a scopo curativo necessita del parere di un medico o di un esperto. Dal momento che ogni individuo è diverso da un altro e interagisce diversamente con i principi e l’energia delle piante è sempre utile consultare il medico o un esperto e verificare come l’organismo si rapporta con i principi fitoterapici presenti nella pianta

PARTE ENERGETICO-VIBRAZIONALE:
GENERE: Femminile
PIANETA: Luna
ELEMENTO: Acqua
POTERE: quelli attribuiti alla pianta, sin dalla notte dei tempi, sono avvolti nel mito, nella magia e nel mistero. Vibrazioni energetiche positive sono ritenute volte a proteggere l’individuo, l’abitazione e i luoghi di soggiorno, a sviluppare e a rafforzare l’intuizione, le percezioni extrasensoriali, le emozioni di solidarietà e amore. Allontana gli spiriti malvagi, protegge del male e dagli incidenti domestici. Diffonde la fortuna e la buona sorte.
In diversi luoghi nel mondo viene piantata davanti alla porta di casa, o messa all’entrata, per scacciare il diavolo e propiziare la fortuna. In Messico vengono confezionate corone con mazzi di aloe, aglio, erbe magiche, immagini di santi da mettere nelle case per protezione.
In Florida gli indiani Seminoles attribuiscono alla pianta i benefici effetti di una fonte di giovinezza la cui acqua proviene da un gruppo di Aloe giganti
Altre tribu’ indiane americane associano da sempre le proprietà dell’aloe e il loro utilizzo ai cicli lunari per potenziarne gli effetti. Per dare energia, rinforzare, remineralizzare, rigenerare il corpo, raccomandano l’assunzione del succo a luna crescente (dal novilunio alla luna piena), invece per depurare, eliminare sostanze e comportamenti tossici, rimarginare le ferite va assunta a luna calante (dal plenilunio alla luna nuova).

NUMEROLOGIA:
1 6 5 =12/3
A L O E = 6
3 =3

Il 3 è il numero formato da 3 punti, simbolicamente: corpo -mente-spirito, uniti da 2 ponti. E’ il numero sacro, simbolo della creazione divina, della Trinità, della forza vitale, dell’equilibrio, dell’armonia, dell’ottimismo e della giustizia. E’ sacro a Giove. Il suo archetipo è il giullare. Nei Tarocchi corrisponde alla carta dell’Imperatrice, colei che da’ vita a tutte le cose simbolo di fecondità e di creazione
Il numero 6 porta in se vibrazioni di amore, bellezza, fascino, fortuna, incarna il senso della famiglia, della casa, della responsabilità. E’ sacro a Venere. Il suo archetipo è l’angelo custode
Nelle carte dei Tarocchi è rappresentato dagli amanti che simboleggiano la scelta motivata dall’amore ricambiato, dalla fiducia in un futuro positivo, e mette in risalto il grande potere dell’amore
Possiamo quindi concludere che è una pianta legata ai due pianeti della fortuna Giove e Venere, della bellezza, della ricchezza e dell’amore.
NB le informazioni sono generali e hanno scopo divulgativo. La scrivente declina ogni responsabilità in caso di un uso arbitrario e improprio delle suddette informazioni. (Wilma)

La pianta in foto è una delle Aloe del “Viviero Arcoiris Juan Grande – Gran Canaria, che il 2 dicembre 2023 ha ospitato l’evento di presentazione e interazione tra le energie dei partecipanti e dell’Aloe. Un modo diverso di considerare le piante, di sentire la loro vicinanza, in uso presso i popoli antichi e successivamente in gran parte dimenticato, che ha mescolato energia, magia, rito, coinvolgendo le vibrazioni energetiche, tra le creature dell’Universo, in interazioni e sinergie volte a proteggersi e a sostenersi vicendevolmente,

LA FESTA DI HALLOWEEN

Ricorre il 31 0ttobre di ogni anno.

E’ una festa nata circa 2000 anni fa ad opera dei Celti che abitavano in Irlanda, essa viene collegata alla festa di Samhain. La parola Samhain significa “fine dell’estate”; infatti in questo periodo i pastori portavano le greggi a valle e i contadini raccoglievano l’ultimo raccolto e con esso finiva il ciclo biologico dell’anno.

Presso la popolazione celtica Samhain in natura segnava la fine della vita e il trionfo della morte. Questa ricorrenza celebrava il cambio di stagione, l’arrivo del freddo e dell’inverno, il passaggio dalla luce alle tenebre, infatti le giornate si accorciano e le notti si allungano. Per questa ragione si credeva che nella notte del 31 ottobre si aprisse una connessione tra il mondo dei vivi e quello dei morti.

I defunti potevano tornare sulla terra e con essi anche gli spiriti malvagi, i demoni e le streghe, trasformando così Halloween in una festa macabra e piena di orror nella quale creature malefiche si divertono a fare scherzi ai viventi.

In diversi paesi nella notte di Hallowen, parola che significa “notte prima di ognisanti”, viene lasciato del cibo sulla tavola o fuori la porta per i cari defunti e vi è l’usanza di mascherarsi in modo spaventoso per incutere terrore alle creature malvagie e farle allontanare.

Anche questa usanza sembra abbia origini celtiche, in quanto gli antichi celti sacrificavano in questa notte gli animali agli dei, si vestivano con le loro pelli, si annerivano il viso e danzavano intorno ai fuochi per impaurire e scacciare gli spiriti maligni.

La tradizione delle zucche intagliate con all’interno una candela deriva invece dalla storia di Jack O’Lantern, un fabbro dissoluto. Si narra che presosi gioco del diavolo, che voleva prendere la sua anima, sia tornato a casa usando come lanterna una rapa svuotata e con dentro una candela. In seguito, in America la rapa fu sostituita dalla zucca e fu usata per scacciare i demoni e gli spiriti malvagi.

I colori tipici della festa sono il nero e l’arancione. Il nero perchè le streghe solitamente si vestono di nero, dal momento che questo colore neutralizza le energie negative. L’arancione invece è legato alla stagione in cui è predominante basta solo pensare alle foglie e alle zucche.

Molti sono i riti e i festeggiamenti che accompagnano questa festa ancora oggi in gran parte dei paesi.

La tradizione dei bambini mascherati da mostri che girano per le case pronunciando la frase “Dolcetto o scherzetto” deriva invece dal Medioevo quando in Irlanda e in Gran Bretagna i bambini poveri il 2 novembre, festa dei morti, bussavano alla casa dei ricchi per chiedere l’elemosina in cambio di preghiere che avrebbero recitato per i parenti defunti dei proprietari dell’abitazione. (Wilma)