Pinocchio -Il paese dei balocchi – continua

Una allegoria della società dell’Ottocento, periodo in cui ha vissuto l’autore Carlo Collodi, quanto mai attuale.
– Pinocchio, il protagonista: simbolicamente l’umanità, viene attirato da luogo di divertimento, senza regole, in cui è permesso tutto.
– Spensierato si gode un posto che è appositamente magico, ma che in realtà nasconde un grande inganno di benessere, e trasforma il malcapitato in un asino.
– Un uomo malvagio che attira falsamente i bambini e vende gli asini, per essere schiavizzati, al fine di arricchirsi a danno di coloro che, per un effimero piacere, gli hanno affidato la propria esistenza e delegata la propria vita, evitando di affrontarla.
– La cattiveria e l’indifferenza delle persone, che permette che i più deboli, vengono sfruttati da esseri perfidi, che manipolano, ingannano i più sprovveduti.
– La complicità delle autorità al potere: come giudici e gendarmi che, invece di tutelare gli onesti e gli innocenti, li puniscono.
Pinocchio alla fine riesce a uscire dalla schiavitù, dalla sofferenza e dalle vicissitudini, acquisendo la consapevolezza di sé stesso e la responsabilità della propria vita.
Simbolicamente il nome Pinocchio si riferisce alla ghiandola pineale, attraverso la quale dal materialismo dell’esistenza si sale verso l’essenza, lo spirito, che anima la persona.
Crescita ed evoluzione fanno uscire dai meandri della malvagità, della sofferenza, dello sfruttamento operato dai potenti e dovuto all’incapacità delle persone di assumersi la responsabilità della propria vita e di smettere di permettere di essere sfruttati.

OGGI

La favola continua:
– Il paese dei balocchi: la società attuale piena di svaghi, inganni, distorsioni della realtà
– Il cocchiere del carro: pochi malvagi al potere
– Il divertimento e il piacere effimero: creato appositamente da alcuni perversi malviventi, basato su una visione distorta e offuscata dalla ingannevole credenza di occuparsi e perseguire il bene degli individui
– Gli Asini: la caduta dell’umanità, talmente in basso da avere difficoltà a risalire la china, anche perché’ dormiente, frastornata, abulica e sottomessa
– L’indifferenza della gente: incapace di prendersi responsabilità e di agire a proprio vantaggio. Nell’ottica: meglio lenire con pillole, e anestetici la sofferenza che affrontare la causa ed eliminarla
– La complicità delle autorità, gendarmi e giudici, nel favorire i delinquenti e punire gli innocenti, invece di tutelarli
– Il processo irreversibile di trasformazione da bambino ad asino: situazione che va affrontata per tempo prima che si completi.
LA RISOLUZIONE STA NELLA SAGGEZZA DEL GRILLO PARLANTE, E DELLA FATA TURCHINA, due figure simboliche, rispettivamente la propria coscienza, e l’illuminazione che risveglia il burattino, che aiutano Pinocchio, l’umanità, a PRENDERE CONSAPEVOLEZZA di quello che sta vivendo, ad ASSUMERSI LE PROPRIE RESPONSABILITA’ ad AGIRE VELOCEMENTE CON IMPEGNO E DETERMINAZIONE PER CAMBIARE LA PROPRIA ESISTENZA PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI. (Vilma)
Per approfondimenti:
https://it.wikipedia.org/wiki/Le_avventure_di_Pinocchio._Storia_di_un_burattino#Valore_pedagogico_del_romanzo
https://it.wikipedia.org/wiki/Paese_dei_balocchi
https://it.wikipedia.org/wiki/Carlo_Collodi

Denaro: cenni storici sull’utilizzo, il valore e il condizionamento della vita.

 

Il denaro nella società attuale è così importante perché è un mezzo di scambio, l’unico bene che può essere scambiato con qualsiasi altro bene o uso.
La sua consistenza è:
– Materiale e tangibile quando si usa la moneta
– di transizione: materiale-idea: con la banconota
– ideale cioè una idea della mente con i prodotti bancari, titoli, azioni creditizie, speculazioni ecc.

I primi usi di un compenso in cambio di qualcosa (dal latino cum + pendere = pesare insieme) si hanno quando si formano le prime forme di aggregazione e interazioni sociali nelle quali si ha la necessità di scambiare dei beni per soddisfare i bisogni primari.
Inizialmente lo scambio è limitato al baratto cioè scambio diretto di beni o servizi.
Il baratto diventa un primo accenno di potere legato al possesso, comincia a delinearsi l’associazione tra una forma di denaro. la ricchezza e la supremazia sulle genti.
Le prime monete appaiono in Asia Minore circa nel 2600 a.C. e da allora il denaro, la ricchezza e il potere diventano strettamente connessi. Il possesso del denaro provoca violenza, odio, vendetta, lotte, corruzione, guerre.
In Cina nell’812 d. C. appare la prima banconota. In Europa bisogna attendere indicativamente fino al Rinascimento perché si diffonda.
Strettamente connesse con il denaro e la ricchezza sorgono le banche. Le prime forme le troviamo nell’antica Mesopotamia, erano strettamente connesse alla religione, in quanto i religiosi erano i depositari e custodivano nei templi depositi di beni e offerte.
Tuttavia, per trovare istituzioni simili alle attuali bisogna risalire al Medioevo, periodo nel quale inizialmente gli orefici custodivano quantità di oro e argento dando in cambio la “nota di banco” una ricevuta del deposito che veniva rilasciata sul banco del commerciante. Nacquero così le prime banconote il cui valore simbolico era determinato dall’effettivo controvalore in metallo prezioso custodito dall’orefice. La praticità, la facile trasportabilità e utilizzo, il minor deterioramento del metallo, contribuirono a diffondere la carta al posto della moneta preziosa materiale.
Sempre nello stesso periodo per facilitare gli scambi e il trasporto, sovrani e nobili cominciarono a usare le lettere di credito, antenate dei nostri assegni bancari, per effettuare le loro operazioni.
La prima vera banca come la intendiamo attualmente, in grado di stampare denaro, sorse in Inghilterra nel 1694: la “Banca di Inghilterra”.
Da allora gli istituti bancari si sono diffusi in tutto il mondo e si sono evoluti al passo con la crescita economico-finanziaria degli Stati, divenendo sempre più connessi ai vari aspetti della vita e conseguentemente potenti, dal momento che il denaro e la ricchezza sono in grado di aprire la maggior parte delle porte, fornendo opportunità, potere, successo per chi li possiede. Fino al Novecento vi è stata la corresponsione tra oro e moneta stampata e nelle banche centrali di ogni stato vi erano depositi di metallo prezioso a garanzia delle banconote immesse, si poteva quindi, in ogni momento, intercambiare oro e moneta, dando sicurezza e consistenza al valore simbolico ideale della carta circolante.
Con l’evoluzione scientifico-tecnologica anche il concetto di denaro è cambiato soprattutto quando gli Usa, con il presidente Nixon, nel 1971, sganciarono la convertibilità del dollaro in oro.

In questo modo venne a mancare qualcosa di reale alla base del valore monetario e ne derivò che può essere stampato tutto il denaro che si vuole, senza nessuna garanzia, facendo delle banconote carta straccia priva di supporto, salvo un valore nominale basato sulla fiducia dell’interscambio.

Oggi, con lo sviluppo tecnologico, le attività legate al credito e alla gestione del denaro sono mutate, con internet e con le operazioni on line, il virtuale si è sostituito all’effettivo corrispettivo materiale di quando le attività bancarie erano supportate materialmente dal metallo prezioso.

Gli istituti bancari, in mano a una potente oligarchia mondiale hanno acquisito uno strapotere immenso nel determinare le politiche internazionali.
Economia-finanza risultano completamente stravolte da una forte immissione di denaro stampato, fondi di investimento, azioni creditizie, attività speculative in genere a cui manca la convertibilità in valore effettivo.
La ricchezza e conseguentemente il potere rimane nelle mani di pochi che gestiscono le politiche a livello internazionale supportandole con l’immissione sempre più massiccia di quella liquidità necessaria alle speculazioni creditizie per mantenere l’egemonia mondiale. La troppa liquidità comporta a sua volta una svalutazione direttamente proporzionale alla sempre più grande immissione di liquidità nel sistema. Solo la fiducia nel valore simbolico monetario regge tutto l’apparato. D’altronde, oggi, l’unico modo di ottenere denaro è quello di immetterlo dal nulla, perché il lavoro che nel corso dei secoli è stata la prima fonte di guadagno e di sostentamento delle popolazioni, ha perso il peso e l’autorevolezza che aveva nell’economia, sostituito dall’evoluzione tecnologica e dall’introduzione della robotica nei processi produttivi. La classe media che fino ad oggi ha sostenuto gli Stati con il proprio lavoro sta scomparendo dal sociale e, gli appartenenti ad essa, privati delle proprie occupazioni di sostentamento, vanno impoverendosi sempre più, diventando un inutile peso sociale.

La situazione appare drammatica e al limite del sostenibile. Qualora venisse a cadere la fiducia nel valore simbolico del denaro tutto il sistema crollerebbe inesorabilmente. Se improvvisamente tutte le masse richiedessero e ritirassero il proprio denaro dalle banche, verrebbe a mancare la disponibilità di liquidità e si scatenerebbe il caos ovunque. Il denaro perderebbe il proprio valore e diventerebbe carta straccia inservibile al sostentamento e alle speculazioni e farebbe crollare tutto l’ordine mondiale.

E’ necessario trovare soluzioni alternative che compensino e superino gli squilibri che si sono generati. Troppa importanza si è data nel corso dei secoli e, in special modo, nel nostro tempo a qualcosa di puramente materiale capace solo di soddisfare solo effimeri e apparenti bisogni tangibili e concreti, annullando negli esseri umani e nelle creature l’essenza che sta alla base dell’esistenza. Oggi ciò che veramente conta per la nostra società è l’apparenza, la ricchezza e il successo esteriori, come si ottengono ha poca importanza, anche se l’ottenimento ha comportato l’annientamento di se stessi, del nostro prossimo, delle creature e della natura che ci circonda. Un sistema basato sulla distruzione è destinato a crollare, ed è quello che sta succedendo. Se si vuole continuare a vivere e a ricostruire un mondo nuovo, piu’ sereno e soddisfacente è necessario cambiare radicalmente i principi e i valori alla base dell’esistenza.

Il denaro di per se stesso deve perdere il suo valore, la vera importanza deve essere data all’essenza di ogni creatura, che deve essere messa in grado di manifestare le proprie capacità e potenzialità, ogni centro vitale deve essere mosso dall’energia dinamica divina dell’amore che lo ha generato, l’amore, come forza in grado di far muovere l’universo, illuminare i cuori e mostrare la via da seguire. Un cammino difficile ostacolato da chi strumentalizza la vita degli altri a proprio vantaggio e interesse e dall’oscurità che cerca di offuscare la vista, ma nulla è impossibile per chi veramente desidera, si impegna e vuole realizzare un mondo migliore.

* * *

In sintesi:
Tutta la società attuale e la vita sulla Terra è dominata dall’energia del denaro, usato in modo nefasto e a basse vibrazioni: odio, rabbia, egoismo, violenza, interesse, guerra. La moneta è vista come valore di scambio per il soddisfacimento di bisogni materiali ricchezza e potere, e le è stata attribuita una importanza maggiore della vita. Un tale sistema sta crollando coinvolgendo nella distruzione tutti coloro che sono incapaci di innalzare le proprie vibrazioni energetiche, per elevarsi e cambiare radicalmente il proprio modo di pensare e di agire. Occorre per non essere travolti trovare alternative nuove, creative, originali che permettano di esprimere sé stessi, le proprie capacità e potenzialità in un contesto di amore universale del quale essere parte attiva. (Wilma)

Cambiamento: un nuovo percorso da intraprendere senza voltarsi

E’ ora che le persone comincino a capire e a prendere consapevolezza che il mondo, la società, sono cambiati e tornare indietro è impossibile.

Come un neonato che cresce e a quattordici anni pretende, invano, di ritornare piccolo e di indossare la tutina di quando era appena nato, cosi sta accadendo per l’umanità. Una volta percorso un certo stadio di evoluzione, il ritorno è negato dalle nuove condizioni che si sono instaurate nel tempo.

Cosa dunque è necessario fare? Smettere di pensare, di agire, di comportarsi allo stesso modo dell’epoca trascorsa e finita, quello che era ieri , oggi è stato superato dal cambiamento, è necessario adattarsi e mutare, prima a livello individuale, poi collettivo.

Come quando tramonta il sole e l’astro è già sotto l’orizzonte, ma appare, per un fenomeno di rifrazione, ancora visibile nel cielo, allo stesso modo Il vecchio, al momento attuale, è già crollato, ciò nonostante, la gente si attaca al trascorso, e il potere ne approfitta per sfruttare, opprimere e ricattare gli individui in tutti i settori della vita, con prevalenza riguardo a quelli legati alla sicurezza e alla sopravvivenza come: la famiglia, la scuola, il lavoro, la religione, le feste tradizionali in primis il Natale, in modo da creare sempre maggiore debolezza, fragilità, timori, minando le basi sociali dell’esistenza individuale e colletiva, affinche’ la paura prenda il sopravvento causando emarginazione, contrasti, odio, per sobillare le masse e mettere gli individui gli uni contro gli altri..

Il dio denaro, il successo, il potere erano i signori incontrastati del mondo trascorso e il loro valore era maggiore della vita stessa dell’uomo.. La realtà ormai era diventata difficile per una gran parte di persone che sentiva l’esigenza di cambiare.

I modelli sono crollati, ma continuano a vivere nella mente e nel comportamento delle persone, perchè danno sicurezza anche se fanno vivere male.

Gli schemi sono sprofondati, distrutti, con danni alla sicurezza, tuttavia si rimane nell’apparenza per il timore di essere se stessi, di mostrare se stessi, temendo di essere emarginati.

Capire e  prendere atto della verità è difficile e doloroso, e questo è uno dei principali motivi per cui  le persone si  immobilizzano e si ingabbiano nel passato, tanto da cedere ai ricatti dei potenti i e a delegare poteri ai propri carnefici per fare scelte e per richiedere protezione. Si crea cosi una visione ingannevole del potere che segue i propri interessi a scapito di quelli dei cittadini.

Cambiare vuol dire smettere di ragionare da neonato,: protetto e accudito dai genitori e cominciare a pensare da adulto prendendosi le responsabilità della propria vita e delle proprie scelte

Fare finta di essere sempre neonati e pretendere sicurezze da altri, per evitare responsabilità, mette in una condizione di estrema dipendenza e alla mercè di chi strumentalizza la condizione di debolezza delle masse.

E’ il momento di aprire gli occhi e di cambiare la visione di noi stessi e della nostra vita.

Guardiamo dentro di noi e prendiamo atto di come siamo veramente evitando di vederci come immaginiamo di essere. Facciamo l’inventario di quello che abbiamo e che siamo, ripuliamoci da tutto quello che ci appesantisce: i vecchi condizionamenti, le credenze, le ideologie che ci derivano da come siamo stati cresciuti e siamo stati manipolati da famiglia, scuola, società. Purifichiamo la mente, il cuore e lo spirito e guardiamoci intorno con prospettive nuove, che utilizzino le nostre capacità e potenzialità e conducano a mettere in pratica ciò che rappesenta il bene per noi e, soprattutto, prendiamo la nostra esistenza nelle nostre mani e creiamo la realtà che piu’ ci soddisfa, nel rispetto di noi stessi e degli altri.

Facciamo fluire via la rabbia, il risentimento, i sensi di colpa e tutti gli altri sentimenti con basse vibrazioni. Perdoniamo noi stessi per avere permesso e gli altri per aver approfittato, mettiamo una pietra sopra il passato e non pensiamoci piu’.

Solamente le ferite associate al perdono evitano di fare soffrire, per i ricordi che si riaccendono, stimolando vecchie emozioni e sentimenti, che come lame continuano a dilaniare mente e corpo.

Avviamoci in un percorso nuovo dove tutto è diverso e dove dovremo usare le nostre capacità e la nostra creatività per procedere, gli esempi del passato sono obsoleti e da evitare, perchè ingabbiano in schemi e in blocchi che impediscono di progredire.

Mettiamoci in attesa dei messaggi dell’Universo e affiniamo la sensibilità per comprenderli e agire di conseguenza.

Oggi la gente si dispera per via di ricatti da parte del potere che le impediscono di svolgere diverse attività, ebbene, quelli sono segnali dell’Universo che ci indicano che quella attività va cambiata, trasformata. Non serve piu’

. Farsi ricattare e cedere, irrigidendosi su posizioni raggiunte nel passato è deleterio e impedisce di progredire.

Per comprendere meglio il periodo in cui stiamo vivendo, prendiamo come esempio la Rivoluzione industriale avvenuta nell’Ottocento, con la consapevolezza che quello che accadde allora aveva una portata molto minore rispetto a ora, per il minore grado raggiunto dal progresso scientifico-tecnologico tipico di quel tempo.

Esaminiamo la rivoluzione industriale e il contesto in cui sorse.

Contesto sociale-economico-culturale

prima:

–  economia e benessere in mano alla classe media degli artigiani che produceva con il proprio lavoro quello che serviva per vivere.

Economia limitata al territorio

Produzione lenta inerente alle capacità dell’artigiano.

Prezzi alti supportati dalla qualità per i lunghi periodi di produzione e per la necessità di dedicarsi singolarmente a un prodotto per volta.

dopo:

– economia e benessere derivato dalla lavorazione industriale, dipendente dalle macchine, che producevano più velocemente e fabbricavano piu’ pezzi per volta, con un conseguente minore prezzo e qualità.

Aumento delle merci e maggiore espansione dei mercati.

Fallimento della classe media artigiana che non era piu’ in grado di competere con i tempi, la quantità,e i prezzi della produzine industriale .

Alla società la classe degli artigiani non serviva più e chi, si irrigidi nel proprio modo di lavorare, venne fatto fallire e fu costretto, per vivere, a confluire nella fascia di una nuova classe sociale: il  proletariato, coloro che venivano costretti a lavorare  come schiavi  ed erano sfruttati da quelle persone che avevano abbracciato e rischiato con il nuovo.

Benessere, ricchezza, potere passarono dagli artigiani agli imprenditori. Chi ebbe paura a rischiare o mancò di adattarsi ai tempi, evitando di prendersi la responsabilità per avventurarsi e creare il nuovo, venne distrutto e costretto a una vita di oppressione sfruttamento e sacriicio.

Nella Rivoluzione industriale si posero le basi per l’esaltazione delle capacità razionali e materiali dell’uomo. Era considerato vero e applicabile tutto quello che era tangibile e verificabile nella realtà concreta, con esaltazione del pensiero razionale e della parte materiale dell’individuo, il denaro accrebbe il suo valore in rapporto al mercato e allo scambio, ma anche nella valutazione delle persone.

La Rivoluzione attuale supera il presupposto di quella industriale e si spinge oltre, verso ciò che trascende la materia e la razionalità e si evolve con l’energia verso lo spirituale, il divino. Comporta la scoperta e l’utilizzo delle capacità e potenzialità divine insite in ogni individuo, esse peretteranno all’uomo di ascendere a una nuova dimensione, facendo un salto quantico e progredendo a tal punto da abbreviare i tempi di attuazione: verranno letteralmente saltate generazioni che nel passato sono state necessarie all’evoluzione.

Il cambiamento con la Rivoluzione industriale fu determinato dall’invenzione della macchina, oggi la radicale trasformazione dipenderà dalla scoperta e dalla consapevolezza dell’energia divina insita in ogni individuo e dalla capacità di riuscire a capire il suo utilizzo. Le frontiere dell’impossibile si amplieranno cosi come vennero superate alla fine del Quattrocento oltrepassando le colonne di Ercole. (Wilma)

 

Affrontare il cambiamento

Attraverso quello che viviamo l’Universo ci indica il percorso corretto da seguire con il suo linguaggio che si esprime attraverso quello che ci accade e ci circonda.

Sono segnali che vanno interpretati perche’ manifestati  con una comunicazione diversa da quella a cui siamo abituati.

Nulla avviene a caso . Il caso è energia dinamica in azione per esprimere, comunicare o per far accadere qualcosa.

Noi siamo le creature dell’Universo.

Pensiamo per comprendere meglio al raporto tra i genitori e le loro creature piccolissime, che cominciano a esplorare il mondo..

Se in fondo al giardino c’è un baratro cosa fa un padre o una madre che vuole preservare il figlio dal pericolo?

Prima a parole gli vieta di andare in fondo al giardino.

Il bimbo, ancora poco padrone della lingua,  persiste nel suo atteggiamento di esploratore. Allora il genitore comincia a urlare, invano, il bimbo prosegue la sua marcia. A quel  punto il genitore mette ostacoli e barriere per fermare il figlio che si dirige nella direzione pericolosa. Il piccolo si irrita, fraintende l’atteggiamento genitoriale, si ritiene sfortunato, pensa che gli manchi l’amore dei genitori e che essi si accaniscano contro di lui.

Una incomprensione viene snaturata e distorta solo, perche il modo di esprimersi è diverso , il piccolo, poco abile con le parole crede di essere ostacolato  nelle proprie scelte e vive come una imposizione e una mancanza di libertà la protezione messa in atto dai parenti.

Cade finendo contro gli ostacoli, si fa male e, sofferente, ne incolpa i genitori invece di rivedere le proprie scelte e cercare di comprendere i messaggi.

Similmente accade tra l’Universo e gli uomini. Malesseri , stress, insoddisfazione, bisogno tutto deriva da una mancata comprensione della comunicazione e dell’interazione tra l’uomo e l’Universo

Ciò premesso,vediamo ora la situazione che stiamo vivendo e le eventuali somiglianze con l’episodio narrato.

La società attuale ha privilegiato l’apparenza, rispetto all’esseza, la materia senza tener conto dello spirito.

Potere, interesse e denaro, le sole divinità da seguire, in nome delle quali tutto deve essere sacrificato, compresa la vita degli individui considerati alla stregua di numeri, privi di individualità, sentimenti e di ogni diritto ad esistere.

Valori e principi umani conquistati in secoli di lotte decaduti e rinnegati compresa la libertà fondamentale degli individui.

L’inevitabile spaccatura tra mente, corpo e spirito ha portato tali e tanti squilibri che, come uno tzunami, hanno travolto l’umanità ponendo a rischio la stessa sopravvivenza umana. Disagio e malessere imperano ovunque, impossibili da gestire e da sanare perchè ci si ostina a compensare gli squilibri con altri squilibri ancora maggiori.. Tanti sono stati i segnali per indicare il pericolo, sempre ignorati dall’uomo, fino a quando l’Universo ha creato una situazione di blocco, motivata, comunque, con messaggi chiari per chi li sa interpretare. La malattia che ha generato l’arresto mostra, a livello energetico e successivamente corporale,  i sintomi dell’infermita’ sociale  ogni squilibrio svela le origini, la causa che deve essere sanata per riportare l’equilibrio.

Il raffreddore e l’infiammazione alle vie aeree rappresenta la percezione e il timore di un pericolo che si avvicina e di cui si ignora la portata, ma si avverte la pericolosità che toglie la sicurezza aprendo la strada alla paura,  all’ansia e alla preoccupazione. L’infiammazione evidenzia l’irritazione che scaturisce dallo stress che si origina dalla situazione .

Problemi respiratori polmonari , sono indice di una mancanza di amore , fonte di vita.

Malesseri digestivi, si accomunano  all’incapacità di digerire e metabolizzare la realtà che va contro la libertà di essere se stessi e implica un forte controllo di se’, per apparire diversi da quello che si è, per evitare l’emaginazione

Problemi visivi e di mancanza di lucidità cerebrale fanno intuire la sofferenza individuale di  vedere e prendere atto di una realtà ostile e piena di insoddisfazione e sofferenza.

I mali alla testa, al capo, l’irritazione con l’autorità e il destino che costringe a vivere in tal modo, l’incomprensione dei simili  e della divinità che abbandona gli esseri e li condanna alla solitudine.

Che fare dunque come uscire dal baratro in cui le masse sono cadute?

Una cosa è certa: non si puo tornare indietro, solo avanzare verso un ignoto, nuovo, mai vissuto, che comporta radicali cambiamenti.in ogni settore dell’esistenza

Vi sono due strade:

  • quella che comporta un atteggiamento attivo e responsabile per le proprie scelte e un impegno costante per prendere in mano la propria vita e attivarsi per cambiarla, partendo dal singolo individuo che deve acquisire la conoscenza e la consapevolezza di se stesso guardando nelle profondità del proprio essere e, da li, trarne la forza e il coraggio per agire
  • la seconda che consiste nel rimanere attoniti, impauriti da eventi troppo grandi da affrontare,causati da un destino crudele del quale  i singoli si ritengono delle vittime incapaci di reagire e quindi affidano passivamente la propria esistenza ad altri e li delegano per un cambiamento, permettendo in cambio ogni assurdità nei loro confronti.

In un caso o nell’altro i modi di reazione implicano un diverso modo di considerare l’esistenza 1 cosa fare??

1) avere la consapevolezza che non si puo’ tornare indietro

2) prendere atto che è necessario cambiamento verso un nuovo che muti radicalmente la realtà. Per fare questo bisogna imboccare nuovi modi di agire e dimenticare i vecchi perchè si ritornerebbe a ripetere i percorsi e probabilmente anche gl errori del passato

3) e’necessario acquisire una diversa visione e interpretazione di quello che ci accade, ricondando che nulla avviene a caso, tutto ha una ragione e che l’universo ci manda messaggi simbolico-energetici che vanno interpretati per essere compresi . Tutto quello che incontra difficolta e ostacoli che recidivano e sembrano insuperabli è possibile che sia un ‘indicazione per abbandonare quella strada e avventurarsi in nuove vie piu’ in linea con il nuovo che avanza

4) al mutamento ci si adatta e si cambia attivandosi e impegnandosi  in prima persona a creare qualcosa, .dove siano sanati gli squilibri e si ritorni all’equilibrio: mente, corpo, spirito, per dar vita a  una società migliore, dove tutti, indistintamente, possano far emergere le proprie capacità e interagiscano e collaborino per generare all’interno della collettività il benessere che contrinuisce anche alla elevazione spirituale,   oppure dall’esterno, verranno imposti passivamente cambiamenti che invece di equilibrare gli scompensi  condurranno a  squilibri ancora maggiori a vantaggio dei potenti e per opprimere i piu’ deboli e far tacere i sintomi di ribellione (Wilma)

Agire per il proprio e l’altrui bene – quando è sincero?

Vorrei chiarire un concetto oggi troppo frainteso: “Fare il bene per se stessi è diverso dall’essere egoisti” perchè presuppone un profondo lavoro su se stessi per accettarsi, amarsi, rispettarsi ed essersi creati una filosofia e uno stile di vita a cui attenersi, per cercare il proprio equilibrio psico-fisico-mentale-spirituale, per ottenere il quale sono necessari: impegno, determinazione, costanza e azione.

Piacere, comodità, interesse, intesi esclusivamente in senso materiale, sono in contrasto con ciò che rappresenta il bene per se stessi,. in quanto si allontanano dal significato profondo del termine: “Bene”.inteso come: amore e ricerca di equilibrio, salute, benessere e armonia. dentro e fuori se stessi.

Probabilmente per molti, piuttosto che predersi cura di se stessi e della propria salute, facendo una vita sana e naturale, è piu’ comodo e piacevole stare seduti davanti a uno schermo,  giocando con un video gioco, mangiando un sacchetto di patatine fritte, bevendo un bicchiere di coca cola, ascoltando musica demenziale a tutto volume, in modo da generare scompensi, da controbiianciare con altri squilibti e dipendenze che aumentano i disagi psico-fisico-corporei.

Egoismo è pretendere da altri quello che si puo’ fare da soli,  ma si evita e, spesso, l’ottenerlo presuppone sacrificio, sofferenza di altri e legami di dipendendenza che comportano interessi e vantaggi per l’egoista.

E’ un atto di convenienza che esclude il donare, senza nulla pretendere, tipico dell’amore.

Per rafforzare la richiesta, l’egoista in modo subdolo e malvagio, ben consapevole del sacrifico che comporta,  la motiva con allusioni ad opere di bene, di solidarietà, di generosità, che non hanno ragione di esistere altro che nella mente del richiedente, e che comportano, in caso di rifiuto, l’insorgere verso se stessi e gli altri, di disagio, senso di colpa e di disprezzo nei confronti di chi si è sottratto.

Attenzione dunque ad assecondare pretese  che richiedono di fare qualcosa per il bene di qualcuno o della collettività, si stanno spalancando le porte che conducono a una trappola che instaura un circolo vizioso dal quale è difficile uscire.,

Piu’ le persone sono in buona fede e ingenue maggiori sono le probabilità di essere irretite.

Le opere di bene si fanno senza essere avvolte da pubblicità perchè sono doni d’amore e. qualora vengano pubblicizzate, cominciare a difidare. Le stesse persone che si prestano ad aiutare gli altri e lo sbandierano ai quattro venti: ” Ho fatto questo per…” spesso agiscono egoisticamente per creare obblighi e dipendenze che costringano altri a restituire le azioni compiute.

Ricapitolando quindi: seguire quello che rappresenta il bene per se stessi vuol dire: compiere un dono silenzioso di amore nei confronti di se stessi, seguendo cio’ che in quel momento, in quelle condizioni, e in quel luogo si  giudica essere quello che permette all’individuo in quanto unione di mente- corpo- spirito di ricercare il proprio equilibrio, il proprio benessere, la propria salute psico-fisico-mentale-spirituale, seguendo la propria filosofia e il proprio stile di vita, con coraggio determinazione e impegno e, soprattutto, prendendosi la responsabilità  di se stessi e del proprio benessere.

Seguire il proprio bene presuppone essere liberi di  esprimere se stessi, indipendenti, privi di condizionamenti, consapevoli di amarsi, rispettarsi e, in particolar modo, di non permettere a niente e a nessuno di creare sofferenza, dipendenza, stumentalizzare, e sfruttare colpevolizzare, ricattare per interessi egoistici se stessi e  la propria esistenza.

Seguire il proprio bene vuol dire sentirsi soddisfatti e gratificati con se stessi, riflettere intorno a se benessere, gioia, serenità ed essere disponibili a diffondere equilibrio ed armonia aiutando coloro che ci circondano e che vogliono essere soccorsi.

Al contrario essere costretti egoisticamente a fare il bene di altri comporta sacrificio, sofferenza, frustrazione, che inevitabilmente si irradiano internamente ed esternamente, creando irritazione, rabbia, contrasti , invidie e gelosie, che squilibrano la propria e l’altrui vita.  (Wilma)

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Assurdità permesse e condizionanti

Vanno i pensieri, volano, fluttuano liberamente, a volte si incontrano, si allontanano, ritornano, svaniscono nell’immensità della mente che si limita a osservare.

I mosaici si compongono, mentre le tessere si uniscono facendo scorgere frammenti di verità,, le immagini appaiono chiare per un attimo, ed è proprio in quel momento, che  si comprende che la vera realtà è diversa dall’apparente visione che coinvolge, ma il tutto dura lo spazio di un attimo, quello che sorprende una mente distratta,  abbandonata al calendoscopio delle idee che si avvicendano,

Il ritorno dell’attenzione scompiglia e frammenta ridisegnando quello che si vuole  o si deve vedere, in un’ illusoria creazione che è stata orchestrata e predisposta dall’esterno per condizionare e manipolare.

Tutto sembra assurdo, impossibile, razionalmente irreale e ingannevole, ma è quello che sta accadendo intorno alle persone e nel quale volenti o nolenti si è intrappolati

. Basterebbe tanto poco per fare scomparire tutto, solo un radicale cambiamento che sgretoli quello che imprigiona.. Necessiterebbe prendere consapevolezza dell’illusione e dissolverla, allontanando la paura che opprime, per una falsa strumentalizzazione di eventi naturali, da sempre accaduti e dissolti, seguendo il normale flusso dell’esistenza, ma  che ora invece si addensano e si  fanno perdurare e incombere.

L’atavico terrore della morte continua a spaventare le masse, per la gioia e l’interesse di pochi potenti ,senza scrupoli, che lo sfruttano a loro vantaggio per controllare e schiavizzare le popolazioni. .

L’assurdità della situazione è paradossale perchè: nell’evidente necessità di unione tra gli oppressi, per scardinare con forza il castello di menzogne e di vincoli che li imprigiona,  i più assecondano l’illogicità del potere che li colpevolizza , e li spinge subdolamente gli uni contro gli altri, sospettosi e  pronti a far esplodere e a scagliare la rabbia, l’odio e la frustrazione contro i compagni di sventura, invece che rivolgerla contro i veri responsabili, che verrebbero travolti e spazzati via dalla forza della coesione.

Questo coinvolgimento unitario delle masse è la vera solidarietà che porta al  bene, alla libertà, al rispetto e all’amore vicendevole, in contrapposizione all’egoismo, favorito dai potenti, per il quale un individuo si deve sacrificare a beneficio degli altri, in caso contrario, viene ritenuto  colpevole delle disgrazie e delle calamità  incombenti.sull’umanità. Un ipocrita condizionamento del potere per dividere e conseguentemente  indebolire le masse onde evitare di venire travolto, (Wilma)