Perche baciarsi sotto il vischio la notte di Capodanno?

La tradizione viene fatta risalire ai Druidi, popolazione che abitava il nord Europa, si narra infatti che quando due nemici si incontravano sotto una pianta di vischio, erano soliti abbandonare le armi e accordarsi per una tregua, l’accordo veniva sancito da un bacio.
Secondo una leggenda Celtica invece la dea dell’amore Freya, aveva due figli Balder buono e Loky cattivo, Loky costrui una freccia con un ramoscello di vischio e uccise il fratello. Freya vedendo l’accaduto comincio a piangere e a disperarsi. Le lacrime della dea si trasformarono in bacche bianche che quando caddero sul cadavere del figlio lo rianimarono e Balder torno in vita. Per la felicità la dea cominciò a baciare tutti quelli che passavano sotto il vischio e i suoi baci portarono felicita’ e fortuna a tutti coloro che li ricevettero .
In seguito anche il Cristianesimo dedico’ una leggenda al Vischio. Si racconta che un vecchio, avido e avaro, sia andato davanti alla grotta dove nacque Gesù e vedendo il piccolo, abbia capito tutto il male che aveva fatto, pentito comincio’ a piangere, le sue lacrime caddero su un cespuglio e si trasformarono in perle splendenti, da allora nacque il vischio come lo conosciamo oggi.
Per Druidi e per i Celti il vischio era una pianta sacra , che si credeva allontanasse malattie e sventure, portando prosperita e fortuna. Tale valore simbolico è giunto fino a noi perciò si comprende facilmente come il vischio sia entrato nelle case e perchè si appenda alle porte la notte di Capodanno e ci si scambi gli auguri per il nuovo anno baciandosi sotto la pianta. (Wilma)

VISCHIO (Viscum Album)

E’ una pianta caratteristica dell’Europa centrale, oggi diffuso anche in America, sempreverde epifita, emiparassita in quanto, non essendo in grado di sintetizzare l’azoto per la sintesi clorofilliana, lo sottrae ai numerosi alberi sui quali vive.
Troviamo il vischio, visibile soprattutto in inverno per la cadute delle foglie, su pioppi, tigli, querce, noci, olmi, meli e pini. Solitamente non danneggia la pianta ospitante salvo un sovraffollamento.
La pianta ha la forma di un grosso cespuglio rotondo con rami sempreverdi. Le foglie hanno forma allungata e sono coriacee larghe circa 2 cm poste a due a due lungo il ramo, i fiori sono gialli e le bacche costituiscono i frutti , hanno forma sferica colore bianco giallastro sono traslucide e hanno internamente una gelatina collosa.
contiene i seguenti principi:
– Acetilcolina
– Colina
– Polipeptidi
– Lectine
– Alcaloidi
– Flavonoidi
– Acidi organici
– Acidi grassi saturi
– Vitamina C
In fitoterapia e in medicina viene usata la pianta intera e i rametti fogliati, non vengono utilizzate le bacche.
Tali componenti svolgono un’azione con molti benefici per la salute, conosciuta fin dall’antichità, i druidi, sacerdoti dei Celti, usavano il vischio per ottenere pozioni che usavano contro qualsiasi malattia.
Tra gli utilizzi della pianta in fitoterapia e medicina:
– quella immunoterapica contro il cancro, dove il vischio viene utilizzato dalla moderna medicina fin dall’inizio del secolo scorso,in supporto delle cure classiche e per stimolare le difese dell’organismo, infatti si sono riscontrate nella pianta proteine capaci di inibire la proliferazione delle cellule tumorali, in particolare nei tumori polmonare, del pancreas, del colon-retto, mammario e cervicale
– La pianta è in grado di regolare il sistema circolatorio, di migliorare l’irrorazione sanguigna di cervello e cuore, a questo proposito è utile contro l’ipertensione regolando la pressione sanguigna,
– è diuretico e favorisce l’eliminazione dell’urea,
– contrasta l’arteriosclerosi limitando le formazioni delle placche aterosclerotiche all’interno dei vasi sanguigni,
– utile nella prevenzione di embolie e trombosi cerebrali,
– È emostatico e indicato nelle metroraggie e nelle mestruazioni abbondanti
– lenisce i problemi gastrointestinali, in particolare essendo ricco di tannini contrasta la diarrea,
– migliora le patologie dell’apparato respiratorio soprattutto in presenza di tosse e asma ,
– riduce lo stress essendo sedativo del sistema nervoso e riducendo le palpitazioni cardiache.
– Come antiinfiammatorio lenisce i dolori reumatici.

Le CONTROINDICAZIONI sono dovute principalmente al fatto che la pianta è tossica poichè contiene viscumina, una sostanza capace di provocare l’agglutinazione dei globuli rossi,per questo motivo il vischio è segnalato ai centri antiveleni, tutta la pianta è velenosa, ma in particolare le bacche la cui ingestione puo’ provocare: vomito, diarrea, sete elevata, dilatazione pupillare e altre reazioni allergiche, che nei casi più gravi provocano: shock cardiovascolare con diminuzione dei battiti cardiaci fino al collasso, si possono verificare anche allucinazioni , convulsioni e disturbi mentali, si devono, quindi, evitare gli eccessi nell’assunzione e la pianta che va somministrata sotto controllo medico o di un esperto in proposito, tenuto conto anche che si può verificare una ipersensibilità alla pianta e che ci possono essere delle interazioni farmacologiche da tenere sotto controllo, in particolare in presenza di farmaci anticoagulanti, immunosoppressori e antidepressivi. Le bacche lucide e gelatinose attraggono facilmente i bambini che vedendole ne sono attirati e potrebbero ingerirle. Nel caso ciò si verifichi è consigliabile rivolgersi immediatamente a un centro antiveleni.
– Nb le informazioni sono di carattere generale, non hanno scopo curativo, la pianta è tossica, se ne sconsiglia l’uso “fai da te” , per problemi di salute rivolgersi a un medico o a un esperto. (Wilma)
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TRADIZIONI, USI E COSTUMI RELATIVI AL VISCHIO
Molte sono le leggende sul vischio, secondo una leggenda trentina il vischio sarebbe nato dalle lacrime di un commerciante egoista e avido, che passeggiando insonne per la strada, la notte di Natale, sentì, provenienti dalle case, le voci delle persone che raccontavano le loro vicende e così apprese che molte famiglie non avevano neppure il necessario per sfamare i figli. Commosso e pentito per non aver capito la sofferenza che lo circondava cominciò a piangere e le sue lacrime caddero su un cespuglio splendenti come perle e li rimasero per sempre.
Ma innumerevoli sono le tradizioni e le narrazioni che riguardano la pianta soprattutto tra le popolazioni nordiche. Presso i Celti era chiamato oloaiacet, associato alla quercia, anche’essa pianta sacra e dono degli dei e aveva il potere di tenere lontane le disgrazie e le malattie. Veniva raccolto un giorno particolare di mezza estate, con determinati influssi lunari, a mezzanotte e con un falcetto d’oro evitando che la pianta tagliata toccasse il terreno per rimanere efficace positivamente.
Nei paesi scandinavi veniva donato nel periodo natalizio perchè di buon augurio ed era usanza ben augurante baciarsi sotto la pianta il primo dell’anno.
A dimostrazione della lunga conoscenza del vischio nell’antichità vi è la citazione di Virgilio nell’Eneide dove la Sibilla ordina a Enea di cercare e donare agli dei un ramo d’oro per placare le divinità infernali.
Le bacche del vischio, per la consistenza appiccicaticcia, venivano usate come colla da spalmare sui rami degli alberi per l’uccellagione. Da qua derivano i modi di dire nel linguaggio corrente di “vischioso” per indicare una persona appiccicosa e noiosa e “rimanere invischiati in situazioni” riferendosi a situazioni problematiche e non gradite.

A livello magico-energetico
La pianta è sacra al Sole, è dedicata ad Apollo, Venere e Odino.
Il vischio era considerato nell’antichità una pianta sacra che aveva vibrazioni energetiche che donavano: salute, amore, fortuna, fertilità e protezione contro la negatività, le malattie, il male e gli spiriti maligni, tanto che veniva usata anche nei riti di esorcismo. Come amuleto era utilizzata per guarire le ferite, per aumentare la fertilità, per ottenere longevità e immortalità. Un rametto messo nella camera da letto, vicino al dormiente o sotto il cuscino, favorisce sonni sereni. Rende eterno l’amore quando gli innamorati si baciano sotto la pianta. (Wilma)

Nb le informazioni sono di carattere generale, non hanno scopo curativo, la pianta è tossica, se ne sconsiglia l’uso “fai da te” , per problemi di salute rivolgersi a un medico o a un esperto.

STELLA DI NATALE (Euphorbia pulcherrima) o Poinsettia o Fiore della notte Santa

Cresce spontaneamente in Messico dove era conosciuta fin dall’antichità, gli Atzechi vedevano nel rosso delle foglie il sangue di una loro dea morta per amore.
All’inizio dell’Ottocento Joes Roberts Poinsett, ambasciatore degli Stati Uniti in Messico, dal quale deriva il nome della pianta, la porto’ negli Stati Uniti da dove si diffuse in tutto il mondo.
Oggi ne vengono coltivate piu’ di 100 varieta’
Alla pianta è legata anche una leggenda di origine cristiana che narra di una bambina molto povera che voleva fare un dono a Gesu Bambino, ma non aveva i soldi per comperarlo. La piccola allora raccolse un cespuglio di foglie verdi e le avvolse nel nastro rosso che aveva nei capelli, poi depose il suo dono accanto al Bambinello , improvvisamente le foglie diventarono rosse e formarono un fiore con al centro delle bacche.
E’ una pianta che ha un basso grado di tossicita e se ingerita puo’ provocare reazioni allegiche, puo’ essere irritante per la pelle, per lo stomaco, puo’ causare disturbi intestinali, se viene a contatto con gli occhi puo’ causare una cecita’ temporanea .
A livello energetico è una pianta sacra a Saturno e ha vibrazioni energetiche che proteggono la casa dove viene coltivata , sia dentro o fuori l’abitazione. Serve anche per purificare (Wilma)