Fin dall’antichità l’albero è stato presso tutti i popoli il simbolo della vita e la sua venerazione si trova in moltissime culture e religioni.
E’ stato dedicato a divinità ed entrato fin dalla notte dei tempi in riti, invocazioni e preghiere.
In ogni parte del mondo l’albero era consacrato a divinità: presso le popolazioni nordiche, in particolare i Celti e i Germani, presso i Cinesi, gli Indiani, gli Atzechi e i Maya, gli antichi Greci e Romani, la stessa Bibbia ne celebra il valore simbolico.
L’albero, simbolo della vita eterna e della luce che supera le tenebre, veniva da alcuni popoli decorato con prodotti locali per indicare l’abbondanza, oppure si addobbava con luci, candele, piccoli falò che simboleggiavano lo spirito o l’anima dell’uomo o dei defunti che continuano a vivere anche nell’oscurita della morte, oppure ancora veniva bruciato durante il solstizio d’inverno per rappresentare la luce che si diffonde e illumina le tenebre nonostante l’oscurità. (Tradizione questa ripresa dai falò che spesso si fanno nelle piazze per Natale, per l’ultimo dell’anno o per l’Epifania). La Festa cristiana del Natale si sovrappone alle celebrazioni pagane per il solstizio d’inverno, quando le giornate cominciano ad allungarsi e il Sole rinasce e in particolare coincide con i festeggiamenti fatti nell’antica Roma. Anche l’albero si inserisce in questo contesto come il simbolo della vita. Varie sono state le specie di albero usato, con il prevalere alla fine dei sempreverdi e soprattutto dell’abete, perchè non perdendo il manto verde durante l’inverno, sono i più rappresentativi dell’eternità della vita.
Il Cristianesimo ha simbolicamente accomunato l’albero con la figura di Gesu’: la luce nelle tenebre del male, la rinascita dell’uomo, la vita eterna.
L’albero è ricorrente nella vita del Cristo: infatti le piante germogliarono e fiorirono alla nascita del Messia, rami di palme e di olivi servirono per osannarlo nella sua entrata in Gerusalemme, i sempreverdi lo nascosero alla vista dei suoi nemici, fu tradito in un oliveto , la stessa croce era fatta di legno di albero.
Dapprima, nella cristianità l’albero di Natale si diffuse nel nord Europa, presso le popolazioni germaniche, tanto da essere considerato un segno del protestantesimo, In seguito poi si allargò a tutta l’Europa. La prima ad addobbare ufficialmente un albero per Natale in Italia, al Quirinale, fu la regina Margherita nella seconda metà dell’Ottocento.
A Giovanni Paolo II invece spetta l’introduzione della tradizione dell’albero di Natale decorato nella città del Vaticano e nella piazza di S. Pietro a Roma
L’uso cristiano dell’albero di Natale, come lo intendiamo oggi, deriva dalla tradizione mediovale dei “Misteri” Nei quali nelle piazze antistanti le chiese veniva fatta una rappresentazione dove Adamo ed Eva (simbolo dell’umanità) nel paradiso terrestre, davanti all’albero dell’Eden, cadevano in tentazione per poi trovarsi, con la nascita di Gesù, perdonati e salvati. L’albero in questa rappresentazione indicava il peccato e veniva adornato di ostie simbolo del perdono e della salvezza. In seguito si aggiunse carta colorata, argentata e dorata per ricordare i doni dei Magi al Bambinello, il tutto venne completato in seguito con palle di vetro colorato e candele per esaltare la luce e il significato simbolico della luce di Cristo per superare le tenebre del peccato. (Wilma)
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8 dicembre festa dell’Immacolata Concezione
La festa religiosa è nata l’8 dicembre del 1854 quando papa Pio IX con la bolla “Ineffabilis Deus” affermava l’Immacolata Concezione di Maria.
Un dogma religioso per i credenti secondo il quale la Vergine Maria venne concepita e nacque senza il peccato originale in quanto era destinata a diventare la mamma di Gesù Cristo il figlio di Dio. Secondo il Cristianesimo, tutti gli uomini nascono con il peccato originale, derivato dalla colpa di Adamo ed Eva, che disobbedirono a Dio nel Paradiso terrestre. Solo con il battesimo si pulisce l’anima dal peccato originale.
Con l’8 di dicembre inizia ufficialmente il periodo di preparazione al Natale. Tradizionalmente in questo giorno si fa il presepe, l’albero di Natale e si decora la casa con addobbi natalizi, si visitano i mercatini di Natale tra i più famosi quello di Trento, di Bolzano, di Praga, di Vienna e di Strasburgo.
Si acquistano o si preparano le specialità natalizie tra cui il torrone, il panettone e il pandoro.
Soprattutto nell’Italia Meridionale si accendono falò che oltre ad avere lo scopo di riunire tutta la popolazione intorno al fuoco, simbolicamente hanno il significato di purificare per poi rigenerare la terra e renderla nuovamente fertile. Per tradizione in alcune case, la sera prima della festa si lascia volutamente la tavola apparecchiata per permettere alla Vergine Maria di ristorarsi nella fredda notte. (Wilma)