– SOLSTIZIO D’ESTATE –
Anche detto “Notte di mezza estate”. Il termine solstizio deriva dal latino “Solis statio” e vuol dire fermata del sole. È associato al mistero, alla magia, al simbolismo e legato a storie e leggende, Celebrato fin dall’antichità da tutti i popoli della terra.
È il giorno più lungo dell’anno, nel quale l’astro raggiunge la massima distanza dall’Equatore e la luce trionfa sulle tenebre, ma già si preannuncia l’avvento dell’oscurità. Il sole, simbolo della vita e della positività, associato alle divinità positive, ha raggiunto il suo culmine e si prepara a calare.Il fuoco solare e la sua luce si contrappongono all’oscurità, regno degli spiriti malvagi. È giunta l’ora per l’individuo di far tramontare il proprio ego liberare le forze oscure nascoste dentro di se, di purificarsi e di prepararsi alla diminuzione del potere dell’energia solare per scrutare dentro se stesso alla ricerca della propria vera essenza . La natura è in pieno rigoglio e si appresta a dare i suoi frutti, è il momento di celebrare la fertilità della terra. Forse il luogo che più è legato alla festa è il tempio dei Druidi di Stonehenge in Gran Bretagna. Numerosi sono i rituali e le usanze che celebrano in tutte le parti del mondo questo giorno. Si canta, si danza, si balla, si medita, all’aperto e alla luce del fuoco dei falò per tutta la notte. Molti sono gli altari innalzati per le celebrazioni ornati di fiori tra i quali prevalgono quelli del colore giallo, la tinta tipica dell’estate. L’erba per eccellenza che si associa a questa festa è l’iperico o erba di san Giovanni. Secondo la tradizione questa pianta che racchiude in se le energie solari, vitali, protettive e risanatrici si raccoglie in occasione del solstizio d’estate per allontanare i demoni e gli spiriti dell’oscurità.
L’iperico ha vibrazioni energetiche che interagiscono con tutto l’organismo a livello fisico-mentale-spirituale, attiva le forze materiali e spirituali che portano alla guarigione fisica e, a livello interiore profondo, sostengono e infondono coraggio all’individuo per affrontare con audacia le lotte quotidiane. Cura e lenisce il dolore delle ferite e rigenera i tessuti, sia in senso fisico, che psichico –emozionale. (unica avvertenza essendo una pianta fotosensibile se si usa sulla pelle o si assume evitare di esporsi al sole, interferisce anche con alcuni medicinali di sintesi per cui consultare sempre un medico o un esperto se si intende assumerla)
Insieme all’iperico anche la lavanda, la camomilla e la Verbena sono associate alla festa e tradizionalmente vengono messe in sacchetti di stoffa dentro ai quali vanno chiusi idealmente pensieri negativi,dolori, problemi, preoccupazioni per allontanarli da se stessi.
L’animale che tradizionalmente simboleggia l’estate è il topo. (Wilma)
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Capodanno
Gli uomini, presso ogni popolazione, cultura e religione, hanno da sempre festeggiato con riti, usanze e tradizioni varie il passaggio dal vecchio al nuovo anno, con il significato simbolico di chiusura di un ciclo e di rinascita. Anticamente veniva associato all’inizio della primavera e del nuovo ciclo vegetale. Successivamente con gli antichi romani e precisamente con Giulio Cesare, creatore del calendario Giuliano (46 a.C.), si cominciò a festeggiare il passaggio dal vecchio al nuovo anno il primo gennaio. Tale tradizione venne poi consolidata e diffusa a tutto il mondo con il calendario gregoriano (1582 d. C.) adottato in tutto il globo. Le tradizioni e gli usi per propiziarsi il nuovo anno sono molteplici, hanno radici ataviche e variano da paese a paese ma tutte hanno in comune l’augurio per l’avvento un nuovo ciclo pieno di fortuna e prosperità. Tra le varie usanze che troviamo un po’ ovunque
– “i botti di capodanno” che hanno lo scopo di spaventare e allontanare le forze del male e gli spiriti maligni.
– Buttare i “cocci” e la roba vecchia che equivale a buttare via dalla propria vita e dalla propria abitazione tutto ciò che è negativo e malvagio
– Mangiare lenticchie, chicchi d’uva, melograne e altri alimenti simbolicamente collegati al denaro favorisce la ricchezza, l’abbondanza e il benessere
– Indossare biancheria intima rossa, come il colore del sangue, apporta energia vitale , allontana le paure ed è auspicio di buona fortuna
– Baciarsi sotto il vischio porta amore e fortuna in senso materiale e spirituale per tutto l’anno.
– Anche la prima persona che incontriamo dopo la mezzanotte può essere indice di un anno pieno di gioia , ma qui vi sono delle sostanziali differenze da luogo a luogo . Ci sono posti dove la fortuna è rappresentata dai bambini che simboleggiano il nuovo anno, altri dai vecchi augurio di longevità, altri ancora da gobbi considerati apportatori di bene.
Numerosissime sono poi gli usi e i costumi in ambito agricolo dove attraverso riti tramandati dai tempi piu antichi si fanno pronostici per le messi e per il raccolto.
Qualunque sia la tradizione e il luogo dove si festeggia per tutti sussiste la speranza e l’attesa per un nuovo anno pieno di positività che chiuda e allontani gli eventi sfavorevoli , le preoccupazioni e le ansie del passato, per portare una realtà serena e soddisfacente dove ogni essere vivente possa essere rispettato , esprimere al meglio se stesso e le proprie capacità e potenzialità e vivere in pace, in salute, in tranquillità, circondato dall’amore universale. (Wilma)
LA FESTA DI HALLOWEEN
Ricorre il 31 0ttobre di ogni anno.
E’ una festa nata circa 2000 anni fa ad opera dei Celti che abitavano in Irlanda, essa viene collegata alla festa di Samhain. La parola Samhain significa “fine dell’estate”; infatti in questo periodo i pastori portavano le greggi a valle e i contadini raccoglievano l’ultimo raccolto e con esso finiva il ciclo biologico dell’anno.
Presso la popolazione celtica Samhain in natura segnava la fine della vita e il trionfo della morte. Questa ricorrenza celebrava il cambio di stagione, l’arrivo del freddo e dell’inverno, il passaggio dalla luce alle tenebre, infatti le giornate si accorciano e le notti si allungano. Per questa ragione si credeva che nella notte del 31 ottobre si aprisse una connessione tra il mondo dei vivi e quello dei morti.
I defunti potevano tornare sulla terra e con essi anche gli spiriti malvagi, i demoni e le streghe, trasformando così Halloween in una festa macabra e piena di orror nella quale creature malefiche si divertono a fare scherzi ai viventi.
In diversi paesi nella notte di Hallowen, parola che significa “notte prima di ognisanti”, viene lasciato del cibo sulla tavola o fuori la porta per i cari defunti e vi è l’usanza di mascherarsi in modo spaventoso per incutere terrore alle creature malvagie e farle allontanare.
Anche questa usanza sembra abbia origini celtiche, in quanto gli antichi celti sacrificavano in questa notte gli animali agli dei, si vestivano con le loro pelli, si annerivano il viso e danzavano intorno ai fuochi per impaurire e scacciare gli spiriti maligni.
La tradizione delle zucche intagliate con all’interno una candela deriva invece dalla storia di Jack O’Lantern, un fabbro dissoluto. Si narra che presosi gioco del diavolo, che voleva prendere la sua anima, sia tornato a casa usando come lanterna una rapa svuotata e con dentro una candela. In seguito, in America la rapa fu sostituita dalla zucca e fu usata per scacciare i demoni e gli spiriti malvagi.
I colori tipici della festa sono il nero e l’arancione. Il nero perchè le streghe solitamente si vestono di nero, dal momento che questo colore neutralizza le energie negative. L’arancione invece è legato alla stagione in cui è predominante basta solo pensare alle foglie e alle zucche.
Molti sono i riti e i festeggiamenti che accompagnano questa festa ancora oggi in gran parte dei paesi.
La tradizione dei bambini mascherati da mostri che girano per le case pronunciando la frase “Dolcetto o scherzetto” deriva invece dal Medioevo quando in Irlanda e in Gran Bretagna i bambini poveri il 2 novembre, festa dei morti, bussavano alla casa dei ricchi per chiedere l’elemosina in cambio di preghiere che avrebbero recitato per i parenti defunti dei proprietari dell’abitazione. (Wilma)