Una vera e propria rivoluzione tecnologica è in corso della quale, una delle maggiori protagoniste è l’intelligenza artificiale.
Molti si preoccupano e sono pessimisti per le sorti dell’umanità e per una possibile perdita di libertà personali e completa dipendenza a vantaggio dei pochi che gestiscono l’innovazione, a cui si aggiungono radicali trasformazioni in tutti gli aspetti della vita.
Al proposito mi viene in mente la rivoluzione industriale iniziata alla fine del 1700. Osteggiata dalle masse perché ritenuta responsabile, tra gli altri effetti, della perdita del lavoro e dell’aumento della povertà.
Oggi a distanza di tempo vediamo che l’innovazione, trascorso un periodo di transazione e adattamento, ha originato un miglioramento nella vita delle persone. Basta solo pensare a come è cambiato il lavoro in agricoltura, divenendo più rapido, meno faticoso e con maggiori risultati. La stessa cosa è successa negli altri ambiti dell’esistenza, permettendo all’uomo di avere maggiori comodità e piu’ tempo da dedicare anche a se stesso.
Tutto fu possibile distruggendo l’obsoleto modo di vivere del passato, aprendo, adattando la mente all’innovazione e assumendosi la responsabilità di osare e di rischiare, lasciandosi alle spalle le abitudini e le ingannevoli sicurezze ad esse collegate, unitamente alle paure dell’incerto, che la ristrettezza di pensiero favoriva. Chi si ostinò a irrigidirsi nei vecchi schemi fu coinvolto nel crollo sociale-economico-finanziario del tempo, mentre tutti coloro che si avventurarono nel nuovo cammino, mutando le proprie prospettive di vita, ne ebbero vantaggi, chi nel breve e chi nel lungo periodo.
L’uomo ha in mano le redini dell’utilizzo della tecnologia, dalla sua capacità di gestione e di considerazione dipende il risultato finale.
Tutto deriva da come ogni individuo e collettività saprà adeguarsi alle innovazioni e da quali valori e principi diventeranno predominanti per l’esistenza. In un mondo dove tutto viene delegato ad altri/altro perché nessuno si vuole prendere responsabilità di essere se stesso e di seguire il proprio bene, sviluppando le proprie capacità, è chiaro che si gettano le basi per essere sottomessi, oppressi e schiavizzati da chi vuole essere il dominatore del genere umano.
Se invece le innovazioni verranno adoperate per far crollare tutto il vecchio, l’obsoleto, le falsità, le abitudini, gli schemi sociali ecc… E ci si avvierà verso una nuova considerazione della vita, gli effetti potrebbero essere sorprendentemente vantaggiosi.
Oggi siamo spesso costretti a negare noi stessi, i bisogni nostri e quelli dei nostri cari, per correre dietro a un consumismo sfrenato.
Il dio denaro è l’unica cosa importante, perché apre tutte le porte, e la gente per ottenerlo, vive nella competizione e in un continuo annullamento di se stessi, frustrazione, stress e mancanza di tempo per prendersi cura di se, per i propri bisogni e per manifestare le proprie capacità e i propri talenti.
Se invece ognuno, avendo tempo a disposizione, potesse esprimere se stesso, realizzare i propri sogni e dedicarsi a ciò che lo fa stare bene, senza l’assillo del guadagno, dal momento che ha a disposizione tutto quello del quale necessita, quale migliore esistenza potrebbe aspettarsi?
L’uomo ha in mano le redini dell’utilizzo della tecnologia, dalla sua capacità di gestione e di considerazione dipende il risultato finale.
Tutto deriva da come ogni individuo e collettività saprà adeguarsi alle innovazioni, da quali valori e principi diventeranno predominanti per l’esistenza, se sarà in grado di acquisire consapevolezza e responsabilità di sé stesso e delle proprie azioni e da quello che permetterà, se sceglierà di rinunciare al proprio potere, delegando altri a prendersi cura di se.
Un mondo pieno di amore, nel quale ogni individuo possa dedicarsi a essere se stesso e a sviluppare la propria creatività, condividendo e relazionandosi con gli altri, senza l’assillo del dover provvedere ai propri bisogni essenziali di sopravvivenza, dove il denaro scompaia e venga sostituito da solidarietà e condivisione perché non ha più ragione di essere in una società nella quale il lavoro viene delegato, sotto il controllo umano, all’intelligenza artificiale e robotica istruita a programmata per essere al servizio dell’uomo.
Una follia? Un sogno? Forse, ma la storia ci insegna che proprio i sognatori folli hanno cambiato e migliorato il mondo.
Anche gli influssi planetari cospirano per l’avvento di un mondo nuovo. Il prossimo anno i pianeti lenti- generazionali cambiano le vibrazioni energetiche e Plutone dopo 250 anni ritorna nel segno dell’Aquario, da dove era stato testimone e promotore di grandi rivoluzioni per la libertà, a questo proposito, basta solo citare la rivoluzione americana e francese, se l’energia che ci anima ha la caratteristica di essere dinamica e ciclica possiamo veramente credere in un mondo migliore.
L’universo ci da le carte per giocare la partita della vita, ma i giocatori, coloro che ne determinano le sorti siamo noi con la nostra abilità o incapacità.
Ricordiamo sempre che:L’uomo è l’artefice della propria realtà, con i propri pensieri, azioni, comportamenti, Dove e come si concentra la sua attenzione l’Universo, crea e realizza. Quello che noi siamo dentro di noi riflettiamo fuori, si concretizza di noi e ne veniamo coinvolti. (Vilma Vinci Antezza)
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Riflessioni sul crollo della società: considerazioni sui Bambini
IN SINTESI:
Se si vuole cambiare e migliorare la società è necessario ristrutturarne uno dei pilastri:
la famiglia e, in particolar modo, il rapporto Genitori- Figli.
Fondamentale per la rinascita è crescere ed educare i cuccioli a:
“Essere se stessi e a esprimere se stessi”
-in un ambiente pieno di amore, ascolto e attenzione ai bisogni, nel rispetto vicendevole
—*****—
Gli individui adulti sono in gran parte il risultato di tutto quello che hanno vissuto e appreso durante l’infanzia, soprattutto nel periodo di gestazione della madre e fino ai 3 anni di età, e successivamente fino ai 7 anni.
In questi anni si formano automatismi che l’inconscio utilizza nella vita quotidiana, spesso senza che la persona stessa ne abbia consapevolezza.
Le informazioni che bambini ricevono diventano reazioni meccaniche come: camminare, nuotare, suonare ecc… e, da grandi, useranno, senza rendersene conto, quegli apprendimenti per vivere e affrontare gli eventi. I bambini piccoli sono spontanei senza vizi e malizia, quando chiedono qualcosa esprimono i loro bisogni e si stressano e si arrabbiano se manca l’ascolto e se si persevera nell’ignorarli
Perdono mancanza di fiducia e autostima in se stessi, perché si ritengono incapaci di comunicare e reagiscono principalmente in 2 modi:
diventano passivi, frustrati, succubi delle situazioni, poiché nessuno li ascolta qualunque cosa facciano, si demoralizzano e perdono la forza e il coraggio di esprimersi
– oppure assumono atteggiamenti ribelli per attirare l’attenzione e urlare tutta la loro disperazione, spesso questi comportamenti sfociano nell’ aggressività, per mascherare la propria debolezza e imporsi sugli altri per farsi ascoltare.
Estremamente importante è l’ambiente in cui vivono, i bimbi sono come delle spugne e assorbono tutto quello che li circonda come esempi e modelli da emulare nella loro vita. Se sono circondati da amore, rispetto, attenzioni, approvazioni e gratificazioni diventeranno ottimisti, fiduciosi nelle proprie capacità, con un alto livello di autostima che permetterà loro di affrontare il percorso dell’esistenza e di risolvere le sfide della vita con forza, determinazione e coraggio. Al contrario se vengono emarginati, rimproverati, disapprovati, trattati senza rispetto, durante tutta la loro esistenza, salvo imprevisti, il vuoto, la solitudine, la frustrazione, la sofferenza saranno i loro compagni di viaggio.
La natura ci fornisce i giusti esempi basta solo osservarli. Le mamme tengono i cuccioli, durante tutta la loro infanzia, sempre con sé e insegnano loro a vivere e li difendono dai pericoli e dai predatori. Vi sono poi animali che vivono in gruppo nei quali tutti gli individui collaborano e assicurano ai piccoli amore, cure, sostentamento e difesa.
Nella nostra società attuale, i comportamenti naturali sono spesso ignorati, il dio denaro, impera su tutto, la tecnologia nega i contatti affettivi, la scalata sociale per un genitore diventa più importante della vita dello stesso figlio. Molti, troppi bambini sono “scaricati” in strutture, fin dalla più tenera età, perché colpevoli di sottrarre tempo prezioso agli adulti che devono lavorare e fare egoisticamente la propria vita, senza essere appesantiti da fardelli acquisiti. Il figlio è uno “status symbol” della famiglia più che un dono d’amore; una volta ottenuto, i suoi bisogni, le sue esigenze e i suoi sentimenti vengono ignorati, soprattutto quando sono in contrasto con quelli degli adulti che li hanno generati.
Basta solo vedere con quanta indifferenza vengono cresciuti. Il cellulare ha sicuramente più importanza di un figlio, meglio armeggiare col telefono piuttosto che giocare o ascoltare il bambino che si ha al fianco. E poi che dire di tv, telefonini e quanto altro possa occupare le attenzioni del bimbo, sono sicuramente baby-sitter adatte a far sì che i genitori manchino di essere infastiditi. Strutture, asili, scuole, palestre, ludoteche, animazione e ogni altro ambiente idoneo a tenere impegnati i piccoli diventa basilare nella educazione fin dalla più tenera età. Che importa se il cucciolo piange, cerca la mamma? Deve abituarsi perché la società vuole cosi, perché lo fanno tutti, e con la frase “deve imparare a socializzare e a stare in comunità” viene azzerato anche il minimo senso di colpa qualora ci sia.
Ovviamente questo è un risultato molto apprezzabile, raggiunto dai creatori di una società che vuole distruggere, a proprio vantaggio, le sue fondamenta, di cui la famiglia è l’asse portante. Si ottiene così il controllo su generazioni di individui deboli, sottomessi, che seguono modelli, e che vivono in un costante stato di vuoto interiore, mancanza di affetto, debolezza, sfiducia in se e negli altri, solitudine, frustrazione, emarginazione e paura. Purtroppo, il circolo vizioso aumenta di generazione in generazione, perché, difficilmente, chi è stato privato nell’infanzia, dell’amore, del rispetto, della considerazione, dell’attenzione può, divenuto adulto, cambiare i modelli di vita appresi. E dire che basterebbe molto poco per trasformare e migliorare l’attuale società che annulla, opprime e controlla.
Le persone, dovrebbero solo mutare il rapporto genitori-figli, e basarlo sull’amore e il rispetto, cercando di aiutare i cuccioli a essere se stessi e a esprimere se stessi, piuttosto che “Bambini buoni e ubbidienti a norme e modelli imposti dall’alto ”.
In questo modo la famiglia tornerebbe a essere l’asse portante e solido di un nuovo modo di vivere più soddisfacente e gratificante per tutti nel quale esprimere le proprie capacità e sviluppare le proprie potenzialità a vantaggio di se stessi e di tutta la comunità.
Quello al quale si dovrebbe puntare è rispolverare i veri valori della vita, senza tornare al passato, vecchio e obsoleto, ma prendendo consapevolezza dell’evoluzione e dei relativi nuovi bisogni e cambiamenti avvenuti, cosi da essere se stessi e creatori della realtà individuale e collettiva, avvantaggiandosi e utilizzando scoperte e innovazioni, come artefici protagonisti, piuttosto che come schiavi passivi, oppressi e asserviti. (Vilma)