Quando il rumore inquina e fa ammalare
Per inquinamento acustico si intende una esposizione eccessiva a rumori intensi e prolungati nel tempo, intendendo per rumore un suono indesiderato che la persona percepisce come deleterio per il proprio benessere e gli impedisce di star bene.
Di seguito i limiti di tolleranza del rumore ed esempi di decibel sonori con accanto alcune cause che li hanno generati:
– Da = a 35 db si hanno rumori trascurabili
fino ai 5 db = soglia appena percettibile
fino ai 20 db = normale percezione udita distintamente, un esempio è la voce sussurrata.
– da 35 a 55 db rumori tollerabili ma nettamente percettibili
40 db = conversazione a voce bassa
– da 55 a 90 db si ha una rumorosità fastidiosa e probabilmente nociva
70 db = audio alto della televisione
– sopra gli 80 db = effetti dannosi e permanenti soprattutto se prolungati nel tempo e in persone particolarmente sensibili
– dai 90 db in su la rumorosità diventa altamente patologica
80- 100 db = vero e proprio frastuono di concerti all’aperto, urla, rombo di aereo, strade a traffico intenso
100- 120 db = ambulanza, clacson, motociclette, treno in transito, aereo in volo
130-140 db = suono di campane, esplosioni e spari
intorno ai 200 db e oltre = jet in decollo e in volo, passaggio di aerei a reazione e missili
L’esposizione provoca in chi è sottoposto al rumore pressioni, stress, malesseri e disturbi che diventano vere e proprie malattie anche gravi e irreversibili.
L’entità dei danni alla salute dipende non solo dall’intensità, ma anche dai tempi di esposizione alla sorgente rumorosa, infatti una minore intensità ma una maggiore esposizione può essere molto più nociva di un rumore forte ma breve, dalla sensibilità e dall’età della persona, infatti bambini e anziani sono più vulnerabili.
Danni alla salute dell’uomo:
– sull’apparato uditivo: provocando alterazioni fisiologiche dell’orecchio, acufeni, recruitment (distorsioni della sensazione sonora) o disturbi neuro-vegetativi, dapprima reversibili per arrivare poi a una parziale lesione e terminare con la perdita irreversibile dell’udito per il danneggiamento della membrana timpanica e della catena degli ossicini. All’inizio i sintomi sono impercettibili in seguito, se si rimane esposti alla fonte del rumore si arriva fino al punto di non riuscire a comprendere le parole di una conversazione.
– di natura psico-sociale-relazionale con la patologia detta “annoyance” che consiste nella percezione di un continuo fastidio, uno scontento generico, aggravato da una specifica sensibilità individuale a causa della condivisione forzata di spazi con attività rumorose e protratte nel tempo, che si traduce in uno stress prolungato, che rende difficile il rapportarsi socialmente con le persone e l’ambiente circostante.
– sul sonno con difficoltà, ansia, e ritardo ad addormentarsi, frequenti risvegli notturni, incubi e una scadente qualità del riposo, con conseguenti ripercussioni sull’attenzione diurna, sulla capacità di concentrazione, di attenzione, di reazione agli stimoli esterni e con la reale possibilità di improvvisi colpi di sonno.
– sull’apparato cardiocircolatorio con ipertensione arteriosa, aumento della frequenza cardiaca, minore pompaggio del sangue nelle arterie, con una diminuzione dell’ossigenazione dei tessuti e degli organi
– sul sistema nervoso centrale con emicrania, fatica cronica e irritabilità, difficoltà visive nella percezione di contorni e profondità, specialmente per quanto riguarda la visione notturna.
– sull’apparato respiratorio con diminuzione della frequenza del respiro evidente già oltre gli 80 db
-sull’apparato digerente disturbi nella secrezione gastrica con infiammazioni e insorgenza di gastriti e ulcere e nel processo digestivo in generale con nausea, vomito, malesseri intestinali.
– sul sistema ormonale causando squilibri con effetti sul metabolismo, sull’umore e sul comportamento con aumento dell’aggressività,
-sull’apparato riproduttivo con possibile minore desiderio sessuale e fertilità. L’eccesso di rumore può anche provocare parti prematuri e, nei casi estremi, sottopeso del neonato e malformazioni
L’inquinamento da rumore è causa ogni anno di un forte esborso da parte del servizio sanitario per i problemi causati alla salute. Secondo uno studio olandese il 44% della popolazione europea, 220 milioni di persone, è sottoposto a livelli di rumore superiori ai 55 decibel, soglia oltre la quale è necessario alzare il tono della voce per essere sentiti e si cominciano a percepire sovraffaticamento del timpano. Uno studio recente dell’istituto di consulenza indipendente olandese CE Delft ha rilevato che ogni anno in Europa 50.000 persone sono morte prematuramente e 200.000 hanno sofferto di malattie cardiovascolari a causa del rumore.
Il rumore non solo non permette all’uomo di star bene, ma danneggia anche la natura e gli animali. Da studi scientifici è stato dimostrato che sia per le piante, che per gli animali lo stress dovuto a inquinamento acustico ha ripercussioni sul loro sviluppo, crescita, stato di salute e sulla loro eventuale produttività. Si è infatti riscontrato su esperimenti fatti su allevamenti di polli, di mucche e di maiali che l’introduzione di musica assordante nelle stalle incide in modo determinante sulla produzione di uova, latte e carne che si riduce in quantità e qualità.
Anche il nostro pianeta soffre per i toni “bassi” simili a quelli della musica da discoteca. Dapprima i Russi, poi gli Americani, negli anni ’70, hanno condotto esperimenti sparando “letteralmente” nella stratosfera, con apposita strumentazione, tale tipo di vibrazioni sonore a cui ha fatto riscontro una deformazione della zona alta dell’atmosfera terrestre con spostamento delle correnti e dei venti.
La prova evidente in quegli anni è stata una forte siccità in California, evento molto improbabile, salvo non sia innescato da fenomeni anomali, tenuto conto delle naturali condizioni atmosferiche di tale luogo e delle caratteristiche della superficie terrestre.
Come si può dunque notare è indispensabile cercare di ridurre le emissioni sonore per star bene e garantire una migliore esistenza all’uomo, alla natura e a tutte le sue creature.